Fondo
Nuoto, Italia sfavillante nel fondo anche a Belgrado! Primo posto nel medagliere, e i giovani…
Per la terza edizione consecutiva l’Italia vince il medagliere continentale del nuoto in acque libere. Anche nel caso dell’Europeo di Belgrado, dove gli azzurri hanno schierato le prime linee a singhiozzo, in un campo partenti con diverse assenze di qualità ma anche con qualche campione di valore assoluto in acqua, l’Italia ha confermato il valore del suo vivaio e del suo movimento.
Il bilancio è stato molto positivo, l’Italia è salita sul podio in tutte le gare disputate, ha conquistato medaglie importanti, ottenuto conferme e risposte soddisfacenti. Il mix tra giovani e veterani scelto dal coordinatore tecnico Dario Verani è frutto non solo del lavoro del centro federale, ma anche della collaborazione tra la Federazione ed altri tecnici e società.
La perla di questo Europeo è stata la 10 km di un Gregorio Paltrinieri che ha lanciato un segnale chiaro a tutti gli avversari in prospettiva Parigi: chi vuole vincere deve fare i conti con lui, sia con azioni da lontano, sia portandolo con sé all’ultimo km, dove qui ha fatto la differenza con atleti del calibro del miglior Betlehem di sempre, di un Olivier agguerrito ma non nella condizione strepitosa di Golfo Aranci e di Acerenza e Verani che hanno dimostrato una volta di più di potersela giocare alla grande con tutti in volata.
Soddisfacenti le prove di Caso e Filadelli, giovani esordienti di 18 e 20 anni, che sono riusciti a mantenere il ritmo con atleti qualificati per le Olimpiadi come Betlehem e Rasovszky, dimostrando grande coraggio e lucidità, mostrando un’ottima attitudine al fondo. Dario Verani ha confermato che è difficile trovare un nuotatore al mondo capace di batterlo in una gara lunga, grazie alla sua preparazione e strategia. Matteo Furlan ha poi aggiunto la sua ultima perla ad una carriera molto legata alla 25 km che lo ha visto comunque per cinque edizioni sul podio continentale.
In campo femminile la donna azzurra dei campionati è stata Barbara Pozzobon, che, dopo prove un po’ contrastanti, ha dimostrato di potersi fare trovare pronta al momento giusto. Da specialista della 25 km, quale è e lo dimostra la splendida vittoria per dispersione nella gara europea, la veneta si è rivelata ad altissimi livelli anche nella 10 km. Giulia Gabbrielleschi è sempre tra le migliori e Ginevra Taddeucci ha mostrato una crescita di condizione importante, soprattutto nelle gare brevi: nella 5 km ha combattuto con Beck fino all’ultima bracciata, nella staffetta ha operato il break che ha permesso all’Italia di iniziare per prima con distacco la seconda parte di una gara decisa dalla frazione impressionante di Betlehem.
La speranza è che una tra Gabbrielleschi e Taddeucci possa riuscire al Settecolli a centrare la qualificazione olimpica ai 1500 stile libero. Per la prima volta ai Giochi l’Italia avrebbe a disposizione quattro atleti nelle due 10 km e anche dal punto di vista tattico nella gara femminile partire con due concorrenti sarebbe un vantaggio non da poco.