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Pagelle Italia-Giappone volley: Egonu garibaldina, Sylla combattente, Degradi sprezzante, Fahr granitica

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Italia volley
Italia volley / FIVB

L’Italia ha vinto la Nations League 2024 di volley femminile, sconfiggendo il Giappone per 3-1 nella finale andata in scena a Bangkok (Thailandia). Anna Danesi e compagne si sono rivelate insuperabili contro le asiatiche e hanno completato una cavalcata trionfale, mettendo le mani sul prestigioso torneo internazionale itinerante per la seconda volta nella storia dopo il sigillo del 2022. Di seguito le pagelle e i voti delle azzurre scese in campo contro le asiatiche nell’atto conclusivo della manifestazione.

PAGELLE ITALIA-GIAPPONE, FINALE NATIONS LEAGUE VOLLEY

PAOLA EGONU: 10. Strabordante, magistrale, immarcabile, imprendibile. Leader di un attacco dinamitardo, impeccabile nei momenti caldi, braccio rovente con una continuità disarmante: 27 punti con il 45% in fase offensiva e 4 muri. Uno show di rara bellezza da parte di un’attaccante che oggi ha ribadito di essere una delle migliori pallavoliste del mondo, soprattutto quando riesce a limitare il numero di errori. Trascinatrice indiscutibile, quasi sorprende la voce “0 ace”: meritatissima MVP del torneo.

MYRIAM SYLLA: 8,5. Premiata come miglior schiacciatrice del torneo, l’azzurra gioca una delle più belle partite della sua carriera in Nazionale. La grinta è quella dei giorni migliori, accompagnata da tantissima sostanza sia in attacco che in ricezione. Chiude con 15 punti a referto e la dimostrazione di essere un pilastro di questo gruppo.

ALICE DEGRADI: 7,5. Disputa un primo set di altissima qualità offensiva e mantiene un eccellente livello in attacco anche nei due parziali successivi, mentre in ricezione commette alcune sbavature. Titolare al posto di Caterina Bosetti nelle prime tre frazioni, ha ribadito di poter essere un fattore anche ai massimi livelli internazionali. Il martello va a referto con 12 punti, poi lascia il posto a Caterina Bosetti per il quarto set.

SARAH FAHR: 8. Prova di caratura mostruosa per la miglior centrale del torneo, superba in primo tempo e glaciale sottorete (9 punti, 3 muri). Si rivela una validissima alternativa in attacco e soprattutto concede pochissimi varchi a Koga e compagni, risultando a tratti insuperabile ed esprimendo un gioco sopraffino.

ANNA DANESI: 7. Capitana impeccabile di un gruppo che si è ritrovato in tutti i suoi elementi di riferimento dopo le note vicende dell’ultima stagione e che ha saputo subito fare centro. La centrale garantisce un contributo di sostanza, mette solidità e pulizia di gioco, chiude la sua partita con 6 punti a referto.

ALESSIA ORRO: 7,5. La miglior palleggiatrice della Nations League offre un gioco variegato, non incentrato soltanto sulla caratura offensiva di Egonu ma improntato anche sulle bande e al centro. Una distribuzione di sostanza e meritevole del premio di reparto, il tabellino recita anche di due muri-punto.

MONICA DE GENNARO: 8. Il premio di miglior libero dell’evento finisce nelle mani della meritevole giapponese Kojima, ma l’azzurra è stata magistrale nell’arco dell’intera manifestazione, regalando sprazzi di classe fuori dal comune. La nostra portacolori era su tutti i palloni, ha regalato difese impareggiabili e ha rappresentato un baluardo a cui affidarsi anche nei momenti più complicati, dall’alto di un talento monumentale. Bentornata.

CATERINA BOSETTI: 6,5. Stringe i denti nonostante un acciacco fisico, subentra a Degradi nel corso del terzo set e rimane in campo nella quarta frazione, chiudendo con cinque punti all’attivo. Bisogna ritrovare la migliore forma fisica in vista delle Olimpiadi di Parigi 2024.

EKATERINA ANTROPOVA, GAIA GIOVANNINI, CARLOTTA CAMBI, MARINA LUBIAN: S.V. Giocano soltanto alcuni scambi (anche se Antropova riesce a mettere a segno tre punti).

JULIO VELASCO: LAUREATO. Il CT ha subito fatto centrare, da autentico Guru della pallavolo internazionale: ha richiamato tutte le big, ha ricompattato il gruppo, la squadra lo ha immediatamente seguito ed è arrivato il primo trofeo. A 72 anni arricchisce una bacheca monumentale, da gladiatore della Generazione di Fenomeni.

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