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Roland Garros 2024: Carlos Alcaraz sfiderà Jannik Sinner in semifinale, Tsitsipas battuto per la sesta volta

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Alcaraz / LaPresse

Carlos Alcaraz è il secondo semifinalista della parte bassa del tabellone al Roland Garros. Il murciano continua a mantenere inalterata la propria serie positiva (6-0) contro Stefanos Tsitsipas, battendo il greco per 6-3 7-6(3) 6-4. Sarà dunque sfida numero 9 (contando il solo circuito ATP) con Jannik Sinner, con il quale il bilancio è attualmente in totale equilibrio: 4-4. Semifinale, questa, attesa fin da quando è stato svelato il tabellone, e che si materializzerà venerdì sul Court Philippe Chatrier. Seconda volta al penultimo atto parigino per il murciano, che l’anno scorso perse in quattro set contro Novak Djokovic e un infortunio che gli impedì di giocarsi seriamente gli ultimi due.

Passano appena tre minuti e arriva già il break a 30 con Alcaraz che, nuovamente, apre come vuole la ragnatela di Tsitsipas, nel caso con manovra e dritto vincente per togliergli la battuta. Di fatto, per larghi tratti, è quello l’unico momento di reale importanza del set. C’è comunque una differenza rispetto allo stesso confronto di un anno fa: il greco col servizio riesce a tenere e, in più di un’occasione, col dritto riesce a combinare qualcosa di positivo. O almeno, questo accade fino al 5-3, quando lo spagnolo sfonda con l’omologo colpo e si guadagna due set point. Il primo se ne va, il secondo no, perché Tsitsipas affonda in rete la palla corta che significa 6-3.

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Il secondo parziale comincia com’era iniziato prima, ma con una versione dell’ellenico che non induce a tanta positività. Continua la sua rottura prolungata, i giochi consecutivi vinti da Alcaraz diventano cinque e il copione sembra sempre più ritornare indietro al quarto del 2023. Un sussulto Tsitsipas ce l’ha sul 4-2 per il suo avversario, quando pesca un gran passante su schiaffo al volo debole del murciano e va sul 15-40. La seconda è buona: risposta molto lunga del greco, dritto in controbalzo del numero 3 ATP che se ne va e 4-3. Alcaraz, tanto per cambiare, risale sul 30-40, ma Tsitsipas si va a prendere il punto a rete, poi gioca una gran palla corta per punire la posizione arretrata dello spagnolo e di rovescio si prende il 4-4. Si arriva così al tie-break, in cui il primo a prendere il vantaggio è Alcaraz con errore del greco. Di qui in avanti diventa un monologo per l’iberico, mentre Tsitsipas discute con la giudice di sedia Aurelie Tourte per la lunghezza del suono dopo il colpo del murciano. Il 7-3 arriva quando si tocca l’ora e mezza di gioco.

Se nei primi due set l’equilibrio non si è visto fin da subito, il terzo offre maggiori spunti a Tsitsipas, che riesce a cominciarlo con un po’ più di convinzione (tanto da, nella costruzione del 3-2, mirare uno smash ai piedi di Alcaraz, che lo guarda perlomeno storto). La situazione di sostanziale parità, però, prosegue in maniera abbastanza costante, benché si vada avanti in maniera piuttosto rapida, fino al 3-3. Qui, dal 30-0, l’ateniese si fa riprendere irretito dalle trame del nativo di Murcia, che sale sul 30-40. Il resto lo fa un doppio fallo ferale: break, 4-3. Ed è quel che basta fino alla fine, nonostante lo spagnolo tenti di complicarsi la vita con un paio di errori di dritto sul 5-4 che, però, non inficiano nulla nonostante lo 0-30. Il sigillo finale è in formato palla corta.

Nelle due ore e 15 minuti di gioco conta, e non poco, la maggior capacità di sbagliare meno di Alcaraz, con un bilancio vincenti-errori gratuiti di 27-21 contro il 26-33 di Tsitsipas. Tantissimo l’affidamento fatto dallo spagnolo sugli scambi corti: 66-51 il conto dei punti vinti quando non si superano i 4.

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