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Roland Garros 2024: Lorenzo Musetti, contro Djokovic per bis e storia. Jasmine Paolini al test di una rediviva Andreescu

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Lorenzo Musetti
Musetti / LaPresse - Olycom

Ogni giorno può oramai essere quello della storia al Roland Garros. Ma questo sabato può regalare momenti di straordinaria importanza sul fronte italiano. Due gli incontri su cui principalmente porre l’attenzione, ed i motivi d’interesse riguardano sia la classifica che pezzi importanti della storia del tennis in senso assoluto.

Cominciamo dal lato maschile, dove Lorenzo Musetti sfida per la sesta volta in carriera Novak Djokovic. Un confronto, quello che vale la sessione serale sul Court Philippe Chatrier, che ha molto da raccontare. Se, infatti, il toscano dovesse battere il serbo, questo significherebbe automaticamente inizio del regno di Jannik Sinner da numero 1 del mondo a partire da lunedì 10. La fiducia mostrata dal numero 2 azzurro è stata finora importante, ma a favore di Djokovic ci sono le crescenti note positive viste nei primi due turni e il 4-1 del passato. Di questo 4-1, però, sono da rimarcare i tre precedenti sul rosso. Indimenticabile l’ottavo parigino del 2021, in cui Musetti si aggiudicò i primi due set al tie-break con un tennis favoloso e poi, semplicemente, crollò di schianto: 6-7(7) 6-7(2) 6-1 6-0 4-0 e di lì ritiro. Dopo i due netti successi del serbo sul veloce outdoor di Dubai e indoor di Parigi-Bercy, l’anno scorso, a Montecarlo, per la prima volta il classe 2002 toscano ha potuto dire di aver battuto il numero 1 mondiale a Montecarlo, negli ottavi, per 4-6 7-5 6-4. Un anno dopo, allo stesso punto del torneo, rivincita trovata dal leader del ranking mondiale. Fantasia contro solidità, estro contro gioco all around: è questo quello che potrebbero vedere gli spettatori di Francia.

Sul Court Simonne Mathieu, invece, come terzo match (e non più come secondo, causa ripresa di Hurkacz-Shapovalov), Jasmine Paolini va a caccia di un altro ottavo Slam. Per la toscana, però, stavolta niente Anna Kalinskaya, perché a eliminarla ci ha pensato Bianca Andreescu. Sulla canadese praticamente nessuno era disposto a scommettere, meno che mai sulla terra rossa, e invece eccola pronta a cercare di ridare un senso a una carriera che, solo cinque anni fa, sembrava destinata a diventare sfolgorante. Gli infortuni, però, l’hanno frenata in una maniera totale. Leggere questo confronto con il ranking (15-228) è completamente sbagliato: non si può, infatti, calcolare la nativa dell’Ontario con la classifica mondiale. Torneo di alti e bassi all’interno della stessa partita per la numero 1 azzurra finora, mentre la canadese ha avuto il pregio di sapersi districare tra due giocatrici completamente diverse per stile di gioco: prima Sorribes Tormo, poi, appunto, Kalinskaya. Nessuna sottovalutazione, in sostanza: servirà un deciso innalzamento del livello da parte di Paolini, soprattutto perché Andreescu non vedrà l’ora di scatenare quella potenza di colpi che l’ha portata, nel 2019, a essere sulla bocca di tutti.

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Veniamo agli altri match di giornata: sullo Chatrier due match femminili in apertura, con il dilemma di Elise Mertens contro Elena Rybakina a mezzogiorno. La belga, infatti, è sotto 1-4 nei precedenti, ma ha vinto l’unico sul rosso (a Madrid nel 2021). Spazio poi a Paula Badosa e Aryna Sabalenka: la spagnola e la bielorussa sono notoriamente amiche, ma dal 2021 l’iberica con la numero 2 del mondo non riesce più a vincere (e a Stoccarda, quando una chance c’era, ci si è messo di mezzo il ritiro). Sul Lenglen davvero interessante il derby USA tra Madison Keys ed Emma Navarro, con la prima in una serie da ritorno di fiamma e l’altra in grande stato di fiducia. Non va poi nemmeno dimenticato il match che riguarda potenzialmente Paolini, con la cinese Qinwen Zheng superfavorita contro la sorpresa russa Elina Avanesyan. E, sul campo 7, un occhio al futuro (Mirra Andreeva-Peyton Stearns) non si disdegna.

Per quanto riguarda gli uomini, invece, innanzitutto ci sono tre match da concludere della giornata di ieri. Il canadese Felix Auger-Aliassime si stava ben disimpegnando contro l’USA Ben Shelton (5-4 e servizio nel primo set), la qual cosa comunque non dovrebbe essere una notizia sul rosso. Per Hubert Hurkacz è concreta la possibilità di dare anche al campo maschile polacco una presenza agli ottavi di finale, visto il 6-3 7-6(0) 2-1 contro il canadese Denis Shapovalov. Al bulgaro Grigor Dimitrov, invece, tocca continuare la propria missione con il belga Zizou Bergs evitando, possibilmente, di farsi irretire da tifo, trama e situazioni.

Il programma vero e proprio propone, sullo Chatrier, la sfida tra il tedesco Alexander Zverev (il cui procedimento giudiziario in Germania ha preso le mosse proprio ieri) e l’olandese Tallon Griekspoor. Sul Lenglen, invece, chance concrete che il ceco Tomas Machac possa mettere fine alla corsa del russo Daniil Medvedev, o meglio di quella versione che non trasuda amore per il rosso. Al norvegese Casper Ruud tocca invece scegliere se lasciar difendere o meno all’argentino Tomas Martin Etcheverry i quarti di un anno fa; ad oggi il due volte finalista ha un certo favore del pronostico dalla sua parte. Sono questi i temi principali di un sabato che, comunque, offre ancora altro materiale.

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