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Roland Garros
Roland Garros, Jasmine Paolini: “In campo pensando di poter vincere, non immaginavo una finale Slam”
Jasmine Paolini è in finale del Roland Garros. Il tennis femminile italiano torna all’ultimo atto dello Slam parigino dopo dodici anni, diventando almeno la settima giocatrice del mondo da lunedì prossimo. “Sono davvero, davvero felice – afferma in conferenza stampa – Dà grandi sensazione essere in una finale di uno Slam, non lo so, sembra qualcosa di impossibile ma è vero. Non so se da giovane mi sarei immaginata a questo punto. Ovviamente guardavo le finali degli Slam, guardavo le altre azzurre arrivare in finle e anche vincere, ma immaginare di poter essere io a questo punto era tosta. Ci speravo, ma rimane comunque qualcosa di pazzesco. Sono felice e sorpresa“.
Jasmine passa poi all’analisi della partita: “Oggi ero molto nervosa. La partita di oggi contro Mirra è stata differente rispetto a quella con Rybakina. Ho perso con lei un mese fa e fu una partita toste mentalmente e fisicamente. Ero un po’ nervosa ma appena sono andata in campo ho iniziato a colpire la palla, a muovermi velocemente, di rimanere nel presente, stare su ogni punto. Quando l’ho brekkata nel primo set, ha iniziato ad andare sempre meglio“.
Alla domanda se si fosse mai immaginata raggiungere questi traguardi, Paolini è sincera: “Quando ho iniziato a giocare, pensavo solo a divertirmi, non sognavo molto. Poi quando ho iniziato ad allenarmi come una professionista, ho iniziato a sognare di diventare una professionista, e non di diventare, che so, numero 1 o campionessa Slam. Non ho mai sognato di essere in top 10; ci speravo ma non ci credevo davvero. Ho iniziato a credere nelle cose passo dopo passo, a sognare cose più vicine a me. Per me è incredibile vedere interviste di Djokovic che die che da ragazzo voleva diventare il numero 1 al mondo, vedere Sinner che a quindici anni sognava di arrivare in cima. Non ho mai sognato di essere in una finale Slam e adesso sono qui“.
Ma che cosa è cambiato negli ultimi mesi? Per Paolini soprattutto lo stato mentale, più che tecnico: “In questi giorni vado in campo pensando di poter vincere e fa differenza. Quando non credi in te stesso diventa più complicato nel tennis, uno sport molto mentale, così diventa sempre più difficile quando perdi match in serie. Avere più fiducia ti aiuta a fare meno errori, a giocare più profondo. Penso che la differenza sia tutta qui. Non penso ci sia un momento in cui il mio gioco sia cambiato, ma che sia un processo. Ho iniziato a giocare sempre meglio e poi meglio contro le top players, prima non c’era partita e poi ho iniziato vicino. Ho perso sempre contro le grandi giocatrici ma mi sono avvicinata sempre di più e mi ha aiutato a credere in me. Con più partite in tasca, mi sento più sicura nel mio gioco e in me stessa. Ora scendo in campo convinta di poter vincere queste partite, e penso che sia il click principale che ho avuto. Anche Sara (Errani, ndr) mi sta aiutando tanto, anche giocare con lei mi aiuta. Posso chiederle dei consigli e penso che sia una persona molto intelligente da avere a fianco. Penso sia qualcosa di positivo per me e per la mia squadra“.
L’occhio va poi sulla finale contro Iga Swiatek, ma Jasmine allontana le pressioni: “Lei è una giocatrice incredibile. Giovane ma che ha già raggiunto grandi traguardi, ha vinto tre volte qui a Parigi. Fa bene settimana dopo settimana e non è facile. Ho gran rispetto per lei, ma il mio obiettivo sabato sarà di scendere in campo e provare a godermi il momento e la paritta, provando a giocare una buona partita e fi dare una buona partita“.