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Sci alpino, le sciatrici ritirate al termine della stagione 2024: sorprende l’addio di Ragnhild Mowinckel

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Ragnhild Mowinckel
Ragnhild Mowinckel / IPA Sport

Nello sci alpino, la primavera è la stagione degli addii. Con essa arrivano le scelte di dire “basta” e di appendere definitivamente sci e casco al chiodo. Generalmente, gran parte dei ritiri avvengono dopo un inverno olimpico o iridato. Tuttavia, i “no mas” non mancano mai.

La primavera è ormai finita e siamo alle porte dell’estate, la fase in cui si lavora sulla forma atletica in vista dell’annata successiva. Pertanto, il 2024-25 è già iniziato. Si prende, dunque, al volo l’opportunità di effettuare un riepilogo sul tema di chi ha scelto di salutare nel settore femminile.

Il ritiro più eclatante è quello della norvegese Ragnhild Mowinckel, che ha sorprendentemente posto fine alla propria carriera a neppure 32 anni. La scandinava, forte di 4 vittorie in Coppa del Mondo, di 2 medaglie d’argento ai Giochi olimpici di Pyeongchang 2018 e di due medaglie di bronzo ai Mondiali (divise tra 2019 e 2023) ha preferito dedicarsi ad altro nella vita.

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Altri addii di rilievo riguardano un paio di austriache capaci di salire sul podio, seppur occasionalmente, nel massimo circuito. Parliamo di Christine Scheyer (30 anni da compiere a luglio) ed Elisa Mörzinger (27 anni). In mezzo a tanti altri ritiri, oggettivamente marginali nell’economia del Circo rosa, è doveroso aprire una parentesi sulle italiane.

Hanno detto “basta” per svariate ragioni, ma principalmente per infortuni ripetuti e/o particolarmente gravi, Karoline Pichler (classe 1994), Martina Perruchon (1996), Elena Dolmen (1997), Carlotta Saracco (1999) e Heloise Edifizi (2000).

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