Seguici su

Atletica

Sha’Carri Richardson fuori dalle Olimpiadi sui 200! La dura legge dei Trials, Thomas vince di forza

Pubblicato

il

Sha'Carri Richardson
Richardson / Lapresse

Sha’Carri Richardson non potrà correre i 200 metri alle Olimpiadi di Parigi 2024: questa è una delle fragorose notizie che la notte riservata ai Trials statunitensi porta con sé. La Campionessa del Mondo dei 100 metri e bronzo iridato sul mezzo giro di pista ha fallito la finale di Eugene, chiudendo al quarto posto con il tempo di 22.16 (0,6 m/s di vento a favore) e dovendo così dire addio al sogno di gareggiare anche su questa distanza ai Giochi, dopo essersi già meritata il posto sui 100 metri.

Il regolamento parla chiaro e non ci sono possibilità di appello: soltanto le prime tre di questa gara avranno il diritto di rappresentare gli USA nell’evento sportivo più importante dell’anno, non verranno presi in considerazione altri risultati o il palmares. Questa è la dura legge dei terribili Trials: o arrivi sul podio in questa gara oppure resti a casa, tutto il resto non conta. Può sembrare spietato (e lo è), ma è il sistema che contraddistingue quella che è a tutti gli effetti la potenza atletica più grande al mondo.

Dopo aver stampato un lussuoso 21.92 in semifinale, la 24enne si è spenta nell’atto conclusivo sulla pista di Eugene e dovrà accontentarsi di vedere i cinque cerchi soltanto sul rettilineo e con la staffetta 4×100. Il crollo ha avuto luogo nella seconda parte di gara, quando sono vistosamente mancate le energie per contrastare le altre big.

Gabby Thomas ha vinto la gara in maniera perentoria: l’argento iridato si è imposta in 21.81, a tre centesimi dalla già sua miglior prestazione mondiale stagionale siglata ieri. Voleranno in Francia anche la poco prevista Brittany Brown (21.90, personale) e Mckenzie Long (21.91), a lungo in cima alle liste internazionali dell’anno e protagonista di una grande annata in NCAA.