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Tennis: Andy Murray non rassicura sulla presenza alle Olimpiadi di Parigi 2024

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Andy Murray
Murray / LaPresse

Aria di Olimpiadi pronte a svanire per Andy Murray? Tutto lascia pensare che vada a finire così, e con forte amarezza da parte del due volte campione olimpico. La sconfitta contro l’americano Marcos Giron al primo turno di Stoccarda è una di quelle che fa male, anche perché lo scozzese vuole capire cosa fare del prossimo futuro.

E, parlando al Times, Murray ha messo in dubbio proprio la presenza ai Giochi: “Devo vedere cosa fare con le Olimpiadi, ma non sono al 100% della situazione del doppio, se lo giocherò o se giocherò solo il singolare. Il mio corpo non si è sentito bene giocando sulla terra in quest’ultimo mese. Ho avuto abbastanza problemi con la spalla, così devo aspettare un po’ e studiare bene la situazione“.

Dal momento che le Olimpiadi potrebbero diventare l’ultimo torneo di Murray, a questo punto si pone d’obbligo una domanda: e se, invece, fosse Wimbledon il passo d’addio dell’uomo che ha riportato lo Slam di casa in terra britannica 77 anni dopo Fred Perry? Ai posteri l’ardua sentenza, ma intanto va spiegato perché il nativo di Dunblane, pur fuori dai primi 100, potrebbe andare a Parigi 2024.

Com’è noto, l’entry list prevede che siano i migliori 56 del mondo a entrare (ma in realtà non sono i migliori 56, perché con la limitazione a 4 posti per Paese di solito si scende attorno all’80° posto con il cut off). Ci sono però 64 posti. Come vengono riempiti i restanti otto? Quattro vanno a: vincitore dei Giochi Asiatici, primo e secondo dei Panamericani, vincitore dei Giochi Africani (salvo giochi di classifica che fanno scalare alcune situazioni). Uno si lega alla wild card di universalità, nell’occasione per il libanese Benjamin Hassan. Uno, teorico, è il posto per il Paese organizzatore, ma questo non serve perché la Francia ne ha già 4 nei primi 56 e quindi è riallocato. Infine, il caso di Murray: Legacy Gold Medalist-Grand Slam Champion. Di questi posti ce ne sono due. Lo scozzese, con tre Slam, due ori olimpici e il numero 1 del mondo, è titolato più di chiunque altro per poter entrare a patto di essere nei primi 4 britannici (e lo è). Rimane da capire a questo punto il suo intento.

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