Tennis
Tennis, la promessa Vito Darderi: “Lavoro per il professionismo. Sogno di giocare in Davis con mio fratello”
Lavorare e migliorare. Sono questi i punti di riferimento nella testa di uno dei più interessanti prospetti del tennis italiano. Il riferimento è a Vito Darderi, fratello di Luciano (n.34 del ranking), di origini argentine e allenato da papà Gino per diventare nel prossimo futuro un tennista di gran livello nel massimo circuito professionistico.
Un talento di cui tanti addetti ai lavori parlano, nella capacità di imprimere grande potenza nei colpi da fondo, specie dal lato del dritto. Capelli lunghi e sciolti, con cappellino annesso, il 16enne italo-argentino ha le idee molto chiare sul da farsi e i riscontri d’attualità contano fino a un certo punto, perché a essere prioritaria è la costruzione della base tennistica. Ne ha parlato ai microfoni di OA Sport.
Hai debuttato giovanissimo nel circuito ATP: che emozioni hai provato?
“Per me è stata un’esperienza importante e coinvolgente. Ho ricevuto una wild card nel 2023 a 15 anni a un Futures di 15.000 dollari a Pescara ed è stato emozionante giocare a quell’età con tanti giocatori professionisti. Poi ho giocato a Buenos Aires in un Challenger ATP e recentemente a Chieti in un Futures di 15.000 dollari. Tutte esperienze importanti nella mia crescita da giocatore professionista“.
Come giudichi sinora la tua stagione 2024?
“Sono ben classificato come Junior ITF, ma mi sto allenando tanto, non ritenendo così importante il percorso Junior che è completamente differente da quello Pro. Il mio obiettivo, infatti, è diventare forte nel massimo circuito professionistico e non adesso. Non mi interessa la classifica Junior“.
Quale sarà il tuo calendario di tornei per l’estate?
“Un mix tra Open in Italia e tornei pro. Voglio accrescere il mio livello di gioco e non pensare ai risultati nel circuito giovanile. A luglio disputerò le qualificazioni in un Futures di 15.000 dollari a Gubbio e ad agosto sarò in tabellone in un 25.000 dollari ITF a Montesilvano vicino Pescara“.
Quanto è importante per te la figura di tuo fratello Luciano?
“È un punto di riferimento. Ci alleniamo tanto assieme. Sono felice per i risultati che sta ottenendo“.
Sei arrivato in Italia che eri molto piccolo. Che ricordi hai?
“Ricordo ben poco. La mia vita da giocatore di tennis si divide tra Italia e Argentina. Il periodo estivo sono in Italia per i tornei, mentre in inverno in Argentina sempre per tornei sudamericani“.
Gli addetti ai lavori sostengono che tu abbia qualità addirittura superiori a tuo fratello. Questo ti stimola o ti crea pressioni?
“Mio fratello, come dicevo, è un punto di riferimento per me. Non so se ho qualità superiori. I nostri due tipi di tennis sono diversi. Ho molto da imparare da lui“.
Qual è il tuo colpo migliore?
“Sicuramente il diritto“.
E in cosa invece devi migliorare?
“Devo giocare tanto e crescere. Mio padre mi ha insegnato a lavorare duramente e con grande umiltà ogni giorno per poter arrivare a essere domani un buon tennista professionista“.
Qual è il tuo obiettivo stagionale?
“Lavorare, allenarmi e migliorare il mio tennis in un’ottica da giocatore professionista e non da Junior“.
E il sogno della carriera?
“Entrare nei primi dieci giocatori al mondo“.
Ti piacerebbe giocare per l’Italia in Coppa Davis?
“Ho già rappresentato l’Italia nelle Olimpiadi giovanili nel 2023 in Slovenia, nei Campionati europei. Sono sempre pronto e disponibile se verrò chiamato per giocare nella Nazionale italiana. Sarebbe bellissimo giocare in Coppa Davis con mio fratello Luciano“.