Roland Garros
TERRA PROMESSA! Jasmine Paolini domina Andreeva e porta l’Italia in finale al Roland Garros dopo 12 anni!
Jasmine Paolini vola ancora più in alto. Sabato 8 giugno, alle 15:00, sul Court Philippe Chatrier sarà lei a sfidare Iga Swiatek in finale al Roland Garros. Non è un sogno, è tutto vero: la toscana, a 28 anni, raggiunge il più grande obiettivo della sua carriera battendo la russa Mirra Andreeva per 6-3 6-1. Un match condotto mentalmente e tatticamente in maniera ineccepibile, che porta ad avere la quarta finale azzurra della storia al femminile. I precedenti furono di Francesca Schiavone, che vinse nel 2010 e cedette nel 2011, e di Sara Errani, finalista nel 2012. E nel complesso è la quinta finale Slam tricolore: l’ultima fu legata all’indimenticato cammino di Flavia Pennetta e Roberta Vinci agli US Open 2015.
Nei primi game si capisce subito che la partita non è come il quarto di ieri per Paolini: meno potenza, più possibilità (anche per Andreeva) di ragionare e giocare a un altro tipo di tennis. La russa sull’1-1 sale sullo 0-30, ma viene ripresa dall’azzurra, che poi si procura una palla break. E la sfrutta, con il dritto in rete della 17enne. Subito Andreeva si procura due chance di rientro: sulla prima le difese della toscana la spazientiscono, sull’altra c’è la risposta larga di rovescio. Ce n’è una terza, su errore di un nonnulla dell’italiana, che viene letteralmente salvata dal nastro che si rivela portatore di fortuna prima di tenere sul 4-1.. La russa rischia difficoltà anche qui, finendo ai vantaggi da 40-15, ma tiene il game con l’ace centrale di seconda. Poi, sotto 40-0, riesce a giocare punti di gran livello per andare sulla palla break, cancellata da prima e dritto di Paolini che hanno un peso. Ne arriva un’altra, ma stavolta Jasmine estrae dal cilindro la palla corta di rovescio per trarsi d’impaccio, e poi riesce a issarsi sul 5-2. Dopo pochi minuti arriva, senza reali motivi per avere brividi, il 6-3. Un 6-3 che, in meno di tre quarti d’ora, fa sognare l’Italia.
Il secondo set si apre su un certo livello di regolarità, poi Andreeva inizia a sbagliare molto, consegnandosi allo 0-40 con un doppio fallo. Sull’erta del pericolo la russa pesca una seconda clamorosa, poi viene graziata da Paolini quando sembra spacciata a rete, ma è in rete che affossa il turno di battuta: 2-1 per la toscana e, per Andreeva, la tensione che sfocia in lacrime che in alcuni casi non riesce a trattenere. Tanto maggiore è la sicurezza della numero 1 d’Italia, tanto forte ed evidente è la difficoltà per la sua avversaria di gestire un momento simile, senza riuscire a gestire il momento anche con una come Conchita Martinez nell’angolo. Paolini in questa fase deve solo gestire, perché sa che la situazione è foriera di errori dall’altra parte, che la portano a guadagnare due break di vantaggio e il 4-1. A beneficio della nativa di Krasnoyarsk va detto che, ad ogni modo, cerca di ritrovare il filo, guadagnando la palla break nel sesto game. La risposta di Paolini è uno scambio ragionato chiuso con palla corta e chiusura tatticamente perfetta, come anche sui due successivi scambi giocati in difesa. E, sul 5-1, l’ultimo game ha del maestoso: quattro punti, quattro vincenti. Un’ora e 13 minuti per entrare nella Storia del tennis italiano.
Non è neanche finita qui per Jasmine, che domani andrà in campo insieme a Sara Errani per conquistare la finale anche nel torneo di doppio (sfiderà l’ucraina Marta Kostyuk e la rumena Elena Gabriela Ruse). Quest’oggi 14-10 il conto tra vincenti ed errori gratuiti della toscana contro l’11-29 di Andreeva. Che, va detto, avrà parecchie altre occasioni. Questa, però, se la porta a casa una giocatrice che, con il lavoro continuo di Renzo Furlan, ha costruito pezzo per pezzo, mattone su mattone, qualcosa che andrà ricordato a lungo. L’aveva detto Victoria Azarenka agli US Open 2021: le sembrava di giocare contro una top ten. Oggi Jasmine Paolini top ten lo è per davvero. Almeno al numero 7, per la precisione.