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Ciclismo
Tour de France 2024, Ciccone pensa alla classifica o ad una tappa? L’esempio di Zana al Giro come monito
L’anno scorso è stato Giulio Ciccone ad esaltare i tifosi italiani sulle strade del Tour de France. La Maglia a Pois indossata fino a Parigi è un riconoscimento importante, che alla Grande Boucle vale molto più rispetto agli altri Grandi Giri. Quest’anno però gli obiettivi saranno diversi per l’abruzzese.
Fondamentale essere arrivato al top a questo appuntamento dopo l’infinità di sfortuna avuta. Prima il lunghissimo stop ad inizio stagione, che lo ha costretto a saltare il Giro d’Italia, poi, quando tutto sembrava andare per il meglio, la febbre post Delfinato.
Quale sarà la scelta del leader nelle frazioni più dure della Lidl-Trek? Puntare ad una tappa o provare a tenere il più possibile in chiave classifica generale, viste anche le poche cronometro presenti, per poter puntare ad un piazzamento?
Un paragone è possibile farlo con ciò che abbiamo visto con Filippo Zana alla Corsa Rosa di quest’anno: undicesimo, molto lontano dai big, e molto probabilmente anche deluso. Tre settimane sono lunghe, ma le occasioni per mettersi in mostra, con una startlist dal livello altissimo, non sono troppe: se ci sarà spazio per attaccare probabilmente Ciccone dovrà lanciarsi, azzardando qualcosa in più e rischiando di compromettere la situazione in graduatoria.
Il bilancio è stato comunque tracciato dall’abruzzese: “Dopo il Galibier tireremo le somme. Volevo puntare alle tappe, ma dopo il forfait di Geoghegan Hart la situazione è cambiata. Vedremo cosa fare”.