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Ciclismo

Tour de France 2024, Richard Carapaz per dimenticare la passata edizione e tornare sul podio dopo 3 anni

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Carapaz / LaPresse

Tre giorni e sarà Tour de France. Edizione numero 111 della Grande Boucle, che parte leggermente in anticipo rispetto al solito e che non si chiuderà a Parigi, poiché la capitale è impegnatissima con l’organizzazione delle Olimpiadi. E nella lotta per la maglia gialla, che al momento pare essere ristretta a Tadej Pogacar, Jonas Vingegaard, Primoz Roglic e Remco Evenepoel, vorrebbe provare a inserirsi anche Richard Carapaz.

Anche se l’ecuadoriano sembra aver perso un po’ di quella brillantezza in salita che lo ha contraddistinto negli anni migliori, soprattutto in quel sorprendente 2019 in cui si portò a casa il Giro d’Italia in maniera completamente inattesa. La sua carriera ad alti livelli iniziò da lì, fino a quell’ottimo 2021 che lo vide protagonista alle Olimpiadi con la medaglia d’oro, preceduta dal podio al Tour di quell’anno con oltre tre minuti su Ben O’Connor.

Le cose sono un po’ cambiate da allora. I suoi successivi appuntamenti con le corse di tre settimane non sono stati indimenticabili: favorito d’obbligo in un Giro d’Italia, quello del 2022, che fu tra i più piatti che si ricordi e venne sconfitto da Jai Hindley alle penultima tappa. Una Vuelta in cui lavorò perlopiù per Carlos Rodriguez, ma con tre vittorie di tappa e la conseguente maglia della classifica GPM lo convinse ulteriormente a cambiare aria, accettando la corte della EF Education-Eaypost e puntando tutto sul Tour dell’anno scorso, durato lo spazio di una tappa, forse anche meno: una caduta nella prima frazione lo mise immediatamente fuori gioco.

Già a dicembre Carapaz lo aveva annunciato: il suo 2024 sarebbe stato incentrato principalmente sulla Grande Boucle. Una squadra disegnata non proprio per lui, con qualche battitore libero come Ben Healy, Rui Costa e Alberto Bettiol, ma da cui riceverà una mano per poter cancellare quella parentesi del 2023. I segnali del Giro di Svizzera non sono stati entusiasmanti, dovendo poi alzare anche bandiera bianca per una caduta che gli ha richiesto dei punti di sutura sul volto. Ma l’obiettivo è uno e conclamato: tornare sul podio del Tour che manca da tre anni. E dimostrare alla federazione ecuadoriana di aver fatto un grosso errore a non sceglierlo per le Olimpiadi.