Seguici su

Ciclismo

Tour de France, Tadej Pogacar può emulare Pantani dopo 26 anni: l’occasione è ghiotta

Pubblicato

il

Tadej Pogacar
Tadej Pogacar - Lapresse

Eddy Merckx, Bernard Hinault, Fausto Coppi, Jacques Anquetil, Miguel Indurain, Stephen Roche e, per ultimo, nel 1998, Marco Pantani. A 26 anni di distanza un corridore può entrare ancor di più nella storia del ciclismo centrando la clamorosa doppietta Giro d’Italia e Tour de France nello stesso anno, stiamo parlando ovviamente di Tadej Pogacar.

Lo sloveno della UAE Emirates ha dominato la Corsa Rosa, praticamente scherzando gli avversari. Quello che abbiamo visto sulle strade del Bel Paese è stato un Pogacar al 60-70% e nonostante ciò è riuscito a dare quasi dieci minuti di distacco al primo dei rivali, il colombiano Dani Martinez, a testimonianza di un’egemonia assoluta.

Ora la sfida più difficile: dopo le fatiche del Giro ecco il Tour, che scatta sempre dall’Italia. È il grandissimo favorito ma è reduce da due sconfitte altisonante subite nel 2022 e 2023 da Jonas Vingegaard. Purtroppo per il pubblico la sfida con il danese non sarà alla pari, vista la caduta che il capitano della Visma | Lease a Bike ha subito in primavera. La condizione del danese è lontanissima dal top e dunque, almeno sulla carta, lo scontro sarà tutto dalla parte di Pogacar. Discorso simile per quanto riguarda Primoz Roglic e Remco Evenepoel che già partono da un piano inferiore nei Grandi Giri, poi hanno ancora dei dubbi sullo stato di forma.

L’occasione dunque è ghiottissima, nonostante una startlist di livello stellare. Pogacar può puntare anche su una squadra mostruosa che può trascinarlo verso il trionfo: da Yates ad Ayuso passando per Almeida, tutti scalatori che sarebbero capitani in altre compagini e invece qui avranno un ruolo da gregari.

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità