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Tuffi, il futuro dell’Italia ha un nome ed un cognome: Matteo Santoro

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Matteo Santoro/Pasquale Mesiano / DBM / Deepbluemedia.eu

Gli Europei di Belgrado sono andati in archivio per l’Italia con quattro medaglie (3 argenti ed un bronzo). Una manifestazione continentale un po’ atipica visto il periodo di collocamento e con le Olimpiadi di Parigi 2024 tra un mese. Anche per questo molti big hanno deciso di saltare l’appuntamento europeo per concentrarsi totalmente sull’evento olimpico ed anche tra le fila azzurre si è presa questa decisione. Una squadra davvero giovane quella in Serbia, con tutti gli atleti alla loro prima esperienza individuale, ma sicuramente un passaggio fondamentale per la crescita della loro carriera.

Sicuramente da questi Europei l’Italia esce con la consapevolezza di avere nel futuro un possibile grande campione. Le qualità immense di Matteo Santoro erano già state mostrate tra Mondiali ed Europei sempre in coppia con Chiara Pellacani, con i vari podi conquistati nelle prove del sincro misto dai tre metri, ma per la prima volta il romano ha potuto mettersi in luce individualmente ed i risultati sono stati davvero eccellenti.

Dalle sue prime finali dal metro e dai tre metri l’allievo di Alice Palmieri torna a casa con due medaglie d’argento, nonostante anche un fastidio al ginocchio. In entrambe le gare due punteggi di altissimo livello anche con un coefficiente ancora inferiore rispetto a chi ha vinto (per esempio dai tre metri manca ancora il quadruplo e mezzo avanti raggruppato). Peccato per una piccola incertezza sempre dai tre metri con il triplo e mezzo avanti raggruppato, perchè addirittura si poteva sognare l’oro. Un titolo, però, che bisogna solo aspettare, perchè l’Italia ha davvero per il suo futuro un ragazzo dal talento sconfinante. 

La finale dal metro è stata straordinaria per i colori azzurri, visto il bronzo conquistato da Stefano Belotti. Una prestazione davvero ottima quella del 20enne bergamasco, che è riuscito a rimanere costante nei sei tuffi. Sicuramente un risultato che può aiutare il lombardo nella sua crescita. Non va poi dimenticato che lo stesso Belotti con Santoro hanno sfiorato il podio nel sincro da tre metri, con la medaglia che è sfumata solamente all’ultimo tuffo.

Una medaglia nelle gare di sincro è arrivata per l’Italia ed è anche storica, visto che mancava da diciotto anni per la squadra azzurra. Un argento scintillante quello di Julian Verzotto e Francesco Casalini, che riportano il Tricolore sul podio terzo posto di Michele Benedetti e Francesco Dell’Uomo a Budapest nel 2006. Il risultato inaspettato da una coppia che ha saputo invece stupire nel momento giusto ed un risultato che può far davvero sperare per i prossimi anni, anche perchè questa era la prima volta che i due azzurri gareggiavano insieme.

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