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Volley femminile, l’Italia di Velasco a caccia del primo trofeo: in finale c’è il Giappone

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Anna Danesi

Se c’è una squadra che può trovare il modo per rompere i meccanismi che alimentano il motore fin qui perfetto dell’Italia di Velasco, quella è il Giappone. Squadra fuori dagli schemi, quella nipponica, che ha nella velocità e nella bravura nei fondamentali di seconda linea i suoi punti di forza. Attenzione però, perchè questo Giappone non è solo la squadra “scattosa” che da troppo tempo insegue i trofei a livello mondiale senza alzarli mai. E’ una formazione potente, tecnica e anche molto scaltra dal punto di vista tattico, che ha le armi per depotenziare le formazioni avversarie, compreso muro e contrattacco che negli ultimi anni non sono certo stati la specialità della casa.

La crescita iniziata con la marcia di avvicinamento a Tokyo 2021, non sfociata con l’atteso podio nell’Olimpiade in casa, non si è arrestata. Anzi, le giocatrici nipponiche, anche con esperienze all’estero, sono cresciute ulteriormente e adesso il Giappone è squadra ostica da affrontare per tutti, lo dimostra il fatto che ieri ha battuto il Brasile al tie break e mercoledì aveva superato la Cina con un secco 3-0, proponendosi come faro del movimento asiatico per il momento.

L’Italia di Julio Velasco non si vuole fermare ma cosa dovrà fare per battere le giapponesi? Intanto tenere il ritmo delle due partite precedenti con USA e Polonia in termini di efficacia al servizio, di precisione in ricezione e anche di continuità in fase cambio palla, oltre al muro granticio che contro le giapponesi può davvero fare male. Da capire se Velasco insisterà su Bosetti, oppure lancerà da subito titolare Alice Degradi che si è fatta apprezzare entrando in corsa contro la formazione polacca. Servirà la proverbiale pazienza di quando si devono affrontare formazioni molto forti in difesa. Serviranno più attacchi per chiudere l’azione, è molto importante evitare regali ed errori gratuiti che darebbero grande fiducia alle nipponiche. Con questa Orro e questa Egonu tutto è possibile.

Il tecnico giapponese Manabe Masayoshi dovrebbe schierare una vecchia conoscenza del campionato italiano, Koyomi Iwasaki, ex Filottrano, ora al Saitama Ageo Medics, in regia, l’opposta è Kotona Hayashi, bandiera delle Osaka Marvelous e non sempre tenuta troppo in considerazione in fase offensiva. Le due macchine da punti sono in banda: la prima, Mayu Ishikawa, è conosciuta in Italia perchè lo scorso anno ha giocato a Firenze e nella prossima stagione vestirà la maglia di Novara, la seconda è la giocatrice forse più in forma, Sarina Nishida Koga, punto di forza dei NEC Red Rockets Kawasaki in patria.

Al centro giocano Nichika Yamada, anche lei in forza al NEC Red Rockets Kawasaki e Ayaka Araki del SAGA Hisamitsu Springs. Il libero è Satomi Fukudome, un vero gatto che gioca nel Denso Airybees in patria.

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