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Tennis
Adriano Panatta si sfoga: “Sinner non può essere imbattibile. E sulla vacanza in Sardegna…”
Adriano Panatta ne ha un po’ per tutti nell’ultima puntata del podcast “La Telefonata“, iniziativa in collaborazione con TennisItaliano, prodotta da Fandango e disponibile su Spotify. Parlando con Paolo Bertolucci delle questioni d’attualità, il campione di Roma e del Roland Garros del 1976 si è soffermato anche su quanto è accaduto a Jannik Sinner, eliminato nei quarti di finale a Wimbledon.
In un’intervista concessa al Fatto Quotidiano, Panatta aveva sottolineato quanto segue: “Come in tutti gli sport, anche nel tennis non esiste l’imbattibilità. Sinner è un giocatore che oggi perde molto poco e solitamente può perdere solo con giocatori nei primi cinque al mondo. Però la gente si era abituata al livello di Sinner degli ultimi mesi dell’anno scorso e dei primi di quest’anno. Invece non può essere sempre così, perché uno può star bene o può star male, può giocare bene o male. Può succedere che qualche cosa non vada a livello fisico o psicologico, è normale. È per tutti così anche nella vita, anche chi non fa Sinner può essere al massimo oppure certe volte esprimersi un pochino meno. Tutto qui“.
Un problema quindi di aspettative esagerate: “Ora si pretende che Sinner da solo vinca tutto quello che hanno vinto Federer e Nadal. Invece si profila un dualismo simile tra lui e Alcaraz. Auguro a entrambi di vincere gli stessi Slam di quei tre, ma credo sia molto difficile battere i loro record“, ha dichiarato Adriano alla testata. In scia a queste considerazioni, Panatta ha anche voluto rispondere alle tante illazioni che sono state fatte su Jannik, che si sarebbe ammalato prima della partita perché troppo prodigo nel seguire i match della sua fidanzata Anna Kalinskaya.
“Puttanate. Le donne non ha mai fatto male a nessuno. E Sinner sa perfettamente quello che deve fare, non ha bisogno di grandi consigli. È un ragazzo intelligente che sa andare avanti e ha un team di professionisti che lo aiuta. La vacanza in Sardegna? E dove dovano andare a Coccia di Morto. È andato dove il mare è bello“, il pensiero di Panatta ripreso anche nel corso del Podcast.