Atletica
Atletica, Fabbri contro gli americani alle Olimpiadi di Parigi 2024. Serviranno più di 23 metri per l’oro?
Per quanto visto nel triennio post-Tokyo ed in particolare negli ultimi mesi, Leonardo Fabbri rappresenta una delle punte di diamante dell’atletica italiana in vista dei Giochi Olimpici di Parigi 2024. Il fiorentino, eliminato addirittura in qualificazione nella rassegna a cinque cerchi nipponica, è esploso definitivamente l’anno scorso con l’argento mondiale di Budapest e adesso si sta ormai consolidando nell’elite del getto del peso globale.
Il nativo di Bagno a Ripoli si presenta a Parigi con una sequenza aperta di 11 gare vinte consecutivamente dall’inizio della stagione all’aperto, dopo aver raccolto un bronzo ai Mondiali Indoor di Glasgow nel mese di marzo. Un ruolino di marcia impressionante per il nuovo primatista tricolore della specialità, che ha superato finalmente lo storico record di Alessandro Andrei con il 22.95 di Savona.
Ciò che colpisce maggiormente però è la costanza di rendimento messa in mostra da Fabbri in questi mesi, come dimostrano le quattro competizioni diverse in cui ha superato la soglia dei 22.85. Il 27enne toscano sta flirtando da tempo con la fettuccia dei 23 metri, un obiettivo che potrebbe anche valere la medaglia più pregiata in occasione della finale del 3 agosto allo Stade de France.
Ryan Crouser, dominatore incontrastato dell’ultimo quadriennio, ha avuto un percorso di avvicinamento abbastanza problematico verso i Giochi non andando oltre il 22.84 di un mese fa a Eugene e restando quindi molto distante dalle sue miglior prestazioni (detiene il record del mondo con 23.56). Stati Uniti che possono comunque contare sul leader delle liste mondiali stagionali, Joe Kovacs, in forma smagliante a maggio (22.93 e poi un sensazionale 23.13) ma in evidente calo di condizione tra giugno e luglio.
Difficile immaginare un inserimento a sorpresa nella lotta per la vittoria, a meno di un grande exploit del terzo statunitense Payton Otterdahl (22.59 in stagione) o del neozelandese tre volte iridato Tom Walsh (non meglio di 22.16 nel 2024). Si preannuncia dunque una sfida a tre, già andata in scena pochi giorni fa in Diamond League a Londra e terminata con il successo dell’azzurro. Molto dipenderà dall’effettivo stato di forma di Crouser (se dovesse avvicinarsi alle misure dell’estate 2023 sarebbe di fatto irraggiungibile), ma Fabbri sembra avere il potenziale per metterlo sotto pressione e ambire al bersaglio grosso.