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Basket: Italia, vietato sbagliare. Con la Lituania è una semifinale-classico al Preolimpico

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Gallinari / Ciamillo

Non c’è più margine per l’Italia. Se vuole andare a Parigi 2024, il basket azzurro deve indossare la maschera migliore per i prossimi 40 minuti (e, poi, eventualmente ancora i 40 successivi). C’è la Lituania, quella di nuova generazione con Domantas Sabonis a capeggiarla, da battere per cancellare la brutta seconda metà di gara contro Porto Rico, in cui si è perso il filo del discorso e anche un po’ di più. L’appuntamento è per le 22:00 di questa sera.

Innanzitutto, la buona notizia: per gli azzurri sarà possibile avere l’aiuto di Danilo Gallinari. L’infortunio non è risultato serio, e questa è una buona notizia anche solo per via della sequela di guai fisici che il Gallo si è ritrovato a soffrire per praticamente una carriera. Molte delle speranze di battere i baltici passano da lui, dall’uomo che senz’altro merita una seconda volta olimpica, stavolta con il pubblico e in Europa, nonché in una delle città più care alla storia del basket tricolore.

Viene in aiuto anche un altro elemento: la Lituania vista nelle prime due partite non è sembrata quella schiacciasassi che molti preventivavano alla vigilia. Gli uomini di Kazys Maskvytis hanno sofferto sia contro il Messico (96-84) che soprattutto contro la Costa d’Avorio (97-93), trovando come altro violino offensivo di riferimento Marius Grigonis, il quale ha contribuito a salvare la situazione per i compagni.

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E, del resto, rimane da capire cos’aspettarsi sia da lui che da Sabonis in una serata nella quale entrambi saranno inevitabilmente osservati speciali. Al di là di tutti gli aspetti tattici che saranno preparati da Gianmarco Pozzecco, rimane urgente cercare di ritrovare l’ordine di quasi tutti i primi 20 minuti contro i portoricani, quello che, rifiutando il ritmo dei portoricani, aveva consentito di giocarsela con molta più tranquillità. Tra le tantissime trame tattiche, di cui si è ampiamente discorso a tutti i livelli, occorrerà poi ritrovare una versione migliore di Pippo Ricci, che è in maniera evidente il più in difficoltà degli azzurri. Sotto canestro bisognerà affidarsi a Melli non tanto in attacco quanto in difesa, perché sarà quella la chiave fondamentale contro Sabonis che è un lungo dalle tante, tantissime qualità.

Italia-Lituania non è, va detto, l’unica semifinale di prestigio tra i vari Preolimpici. La forte stranezza che caratterizza questi eventi fa sì che accada davvero di tutto anche altrove. Al Pireo, per esempio, Grecia-Slovenia non sarà finale, ma appunto penultimo atto, e molto più in generale i vari accoppiamenti hanno molto dell’inatteso tra terra ellenica, Riga e Valencia. E se queste sorprese possono accadere anche lontano da San Juan, anche l’Italia può crearle, sia perché ne è già stata in grado negli ultimi tre anni, sia perché ne ha i mezzi. E può finalmente dire qualcosa contro una squadra che avrebbe potuto affrontare ai Mondiali dello scorso anno se non ci si fosse messa di mezzo l’incredibile vittoria contro Team USA. Era un’altra Lituania, era per larga misura un’altra Italia. Ora sono queste, e gli azzurri sanno di poter ribaltare una lunga tradizione che, dopo Atene 2004, è diventata particolarmente negativa. Anzi, di doverla ribaltare.

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