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Basket: spettacolo nei Preolimpici europei. Doncic, Antetokounmpo e non solo a caccia di Parigi 2024

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Giannis Antetokounmpo / LaPresse

Non di sola San Juan si vive in tema cestistico, e allora ecco che, in giro per l’Europa, vanno in scena altri tre Preolimpici per decidere le squadre che andranno a Parigi 2024. Tanta, anzi tantissima, la qualità presente all’interno di questi tornei. Andiamo a vedere il dettaglio.

PREOLIMPICO VALENCIA

Girone A: Libano, Angola, Spagna
Girone B: Finlandia, Polonia, Bahamas

Se vogliamo, questo è il torneo dalla situazione più improbabile a dirsi anche solo immaginandola tre anni fa. Da una parte c’è la Spagna, chiara favorita del girone A e anche per qualificarsi. E lo vuole con una squadra che risulta essere un mix tra quella dei vittoriosi Europei 2022 (con Lorenzo Brown, presente anche qui) e quella dei fallimentari Mondiali 2023 (senza). Mix di vecchia e nuova generazione in scena, passando dall’eterno Rudy Fernandez alla stella di Usman Garuba che però ora è free agent e ha il Real Madrid alle calcagna (sarebbe già pronto l’accordo).

Dall’altra ci sono le Bahamas, che hanno estromesso l’Argentina dal ciclo olimpico lo scorso anno e possono contare su ben cinque stelle NBA di primo piano. Tre sono bahamensi di nascita, vale a dire DeAndre Ayton, Buddy Hield e Kai Jones, mentre Eric Gordon, pur facente parte del blocco USA che vinse i Mondiali 2010 (quelli che, per intenderci, fecero capire a quella parte del mondo che non lo sapeva chi era ed è Kevin Durant), ha chiesto e ottenuto dalla FIBA il permesso (negato invece a Klay Thompson, ma dagli USA stessi) di poter giocare per le Bahamas sulla base della possibilità di dare una mano a un Paese cestisticamente in via di sviluppo. Vero, il team bahamense manca di una certa profondità dalla panchina, ma questi quattro nomi da soli (anche se Gordon è veterano) fanno pensare non poco.

Le chance delle altre sembrano così ridotte al minimo. Più competitivo il girone B, quello delle Bahamas. La Finlandia (c’è l'”italiano” Mikael Jantunen), però, è priva di Lauri Markkanen, fermato nel finale di stagione NBA da guai alla spalla. La Polonia ha qualche chance in più con Jeremy Sochan (che è polacco per parte di madre e gioca da sempre per le Nazionali polacche) e un gruppo solido con la punta di Mateusz Ponitka, con Michal Sokolowski e AJ Slaugher a supportarlo. Nel girone A, l’Angola di Bruno Fernando è destinata a prevalere su un Libano che, a parte Omari Spellman, è davvero poca cosa.

PREOLIMPICO RIGA

Girone A: Georgia, Filippine, Lettonia
Girone B: Brasile, Camerun, Montenegro

Torneo molto interessante sotto diversi punti di vista. In teoria sarebbe la Lettonia a potersi mostrare come favorita, ma Luca Banchi, come ai Mondiali 2023, ha un problema (che allora risolse molto bene) e anche molto serio: l’assenza di Kristaps Porzingis. Il materiale comunque c’è: i due Bertans, Strautins, Timma, Smits, Strelnieks, Kurucs e Lomasz hanno tutti il giusto pedigree per poter dare a Riga un sogno olimpico che viene cullato ormai dalla clamorosa cavalcata del torneo iridato.

Nell’altro raggruppamento, c’è una lotta a due in cui sembrerebbe essere leggermente prevalente il Brasile. Accanto ad Aza Petrovic è particolarmente importante l’aggiunta nello staff tecnico di Tiago Splitter, uno dei migliori giocatori brasiliani della storia. Presente l’accoppiata Felicio-Caboclo (al netto delle follie con i club di quest’ultimo), e soprattutto al via un gruppo piuttosto valido con la guida di un altro degli eterni di questa settimana, quel Marcelinho Huertas che, nel suo girare dall’NBA a qualsiasi luogo possibile, ha vissuto anche la Fortitudo Bologna.

Il Brasile si fa leggermente preferire al Montenegro, se non altro perché in questo senso pesa un Bojan Dubljevic in meno, anche se con Nikola Vucevic e Dino Radoncic si può ben ragionare. Sotto canestro anche il vantaggio di avere Marko Simonovic non va ignorato. In questo senso il Camerun è un dilemma abbastanza importante, con la presenza di Paul Eboua e Jordan Bayehe che l’Italia ben conosce. Nell’altro raggruppamento resta da capire quanto la Georgia sarà Shengelia-dipendente (e, a parte le fiammate, il gap con squadre come l’Italia s’è visto bene a Trento), mentre le Filippine, tolto in parte Kai Sotto, non hanno particolari elementi destinati a cambiare il corso delle cose nel Paese baltico.

PREOLIMPICO PIREO

Girone A: Slovenia, Nuova Zelanda, Croazia
Girone B: Egitto, Grecia, Repubblica Dominicana

Era stato annunciato, e per buona misura ancora è, il Preolimpico di ferro per eccellenza. All’atto pratico, tutto si riassume in un solo modo: Slovenia contro Grecia, Luka Doncic contro Giannis Antetokounmpo, una delle due stelle che sarà fuori dalle Olimpiadi. Si fa leggermente meglio volere la Grecia, perché ha saputo inserire diversi uomini chiave nel roster. Il tutto anche senza Kostas Sloukas, vincitore dell’Eurolega da grandissimo protagonista con il Panathinaikos. Una chiamata di Vassilis Spanoulis, però, non lascia indifferenti: ecco allora che entrano Papanikolaou, Nick Calathes, Walkup e Larentzakis (ma non solo) per far sognare.

Per controbattere, la Slovenia non è certo stata a guardare. E così, oltre a Doncic, è arrivata anche la naturalizzazione di Josh Nebo, centro che vedremo nella prossima stagione con la maglia dell’Olimpia Milano. Due sono gli altri grandi nomi chiave a disposizione di coach Sekulic: uno è Klemen Prepelic, l’altro è Vlatko Cancar. Da loro passeranno varie tra le fortune di un Paese a cui gli Europei non avevano portato fortuna (vista la clamorosa sconfitta con la Polonia) e, invece, i Mondiali erano stati sfortunati per un’altra ragione. Non perché era arrivata l’uscita ai quarti, ma perché era arrivata contro quel Canada che, sul momento, pareva imbattibile. Poi arrivò la Serbia a fermarlo, ma i canadesi strapparono comunque agli USA la terza posizione.

La maggiore rivale delle due è, neanche a dirlo, la Croazia, che, per le varie perversioni delle qualificazioni ai Mondiali, nel 2023 alla rassegna iridata non c’era. Molto passerà inevitabilmente dall’accoppiata Mario Hezonja-Dario Saric. Non sono gli anni migliori in termini di talento per il Paese, ma la squadra in mano a Josip Sesar è pur sempre buona. Nel suo girone, che è quello sloveno, c’è la Nuova Zelanda, che al suo interno ha Corey Webster (visto a Roma per una sola partita prima del Covid), ma non dovrebbe essere un problema. Per quanto riguarda invece la Grecia, c’è sì la Repubblica Dominicana, ma Chris Duarte non ha apparentemente il supporting cast sufficiente per tener testa agli ellenici. Vittima sacrificale è l’Egitto, che ripropone il blocco dell’Al Alhy più il naturalizzato Patrick Gardner, ma è destinato a non avere rilevanza in questo torneo.

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