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Bravo Musetti, ma è tornato il vero Djokovic: finale n.10 a Wimbledon per il serbo

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Lorenzo Musetti
Musetti / LaPresse

Novak Djokovic è per la decima volta in finale a Wimbledon, un dato che lo porta a sole due dal record di Roger Federer. Lorenzo Musetti gioca una semifinale di alto livello, senza farsi intimorire dalla prima volta sul Centre Court (cosa successa a tantissimi, anche tra i più forti). Il toscano, però, deve cedere in due ore e 48 minuti con il punteggio di 6-4 7-6(2) 6-4. Ci sarà il remake della finale 2023 tra il serbo e Carlos Alcaraz: un anno fa vinse lo spagnolo, ma entrambi arrivano a questo appuntamento in condizioni e momenti totalmente diversi.

Il primo game fa già capire come Musetti non sia in campo in semifinale senza motivo, ed in effetti il game va ai vantaggi. Djokovic mette in scena una tattica particolare: utilizzare molto la palla corta, forse nella stessa idea del Roland Garros, cioè quella di far correre (tanto) il toscano. Toccano al serbo però le prime tre palle break, tutte insieme, nel sesto game: trasforma la seconda con un punto irreale condito da un paio di righe e finito con uno smash. Il toscano si ritrova sotto 5-2 15-30, ma prima recupera il game e poi, sul 5-3, prima annulla bene due set point, quindi si trova con la palla break a favore e la sfrutta aprendosi il campo per poi sfoderare il dritto vincente all’incrocio delle righe. Altri problemi, però, arrivano nel decimo gioco: 0-40, tre set point ancora per Djokovic, e sul 15-40 la seconda palla corta di fila stavolta finisce in rete. Dopo 48 minuti è 6-4 per il serbo.

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Pronti via, e si riparte con Musetti che strappa il servizio al recordman di settimane in testa al ranking ATP. Lo fa a 30 e con uno scambio in cui tiene sulla diagonale del rovescio, trova una difesa difficile e, alla fine, fa alzare in piedi i presenti sul Centre Court. Lungo, complicato, spettacolare il lavoro per confermare il vantaggio da parte del numero 2 d’Italia, che salva due chance di controbreak per poi salire sul 2-0. E, per sigillare il 3-1, ci mette un rovescio incrociato stretto in corsa con Djokovic a rete che fa balzare in piedi tutto il Centre Court. Il recupero del serbo, però, arriva lo stesso, nel sesto game, a zero e con la risposta vincente fulminante di dritto sulla seconda di Musetti. Sul 5-5 la sequenza del classe 1987 è questa: dritto sbagliato-dritto sbagliato-prima vincente-ace-ace-ace. Nel gioco successivo giunge anche il set point di Djokovic con Musetti che sbaglia la discesa a rete, per poi salvarlo col brivido del Falco. Il tie-break, però, è un autentico dominio da parte del serbo, che lo gioca a livello altissimo e lo chiude per 7-2.

E da parte del sette volte vincitore arriva un pezzo di conferma importante di quanto dimostrato pochi minuti prima, con il game d’apertura del terzo set che gli serve per prendersi ai vantaggi un break di enorme importanza. E anche il come conta: uno scambio di 20 colpi con rovescio difficilissimo che resta dentro e causa l’entusiasmo del Centre Court. La parte importante di Musetti, in tutto questo, è che non molla il match, anzi: prova a rimanere attaccato a ogni speranza, solo che in risposta deve anche fare i conti con un Djokovic che raramente come oggi tende a usare tantissimo il serve&volley. Sul 5-3 il serbo sfrutta tre errori del carrarino con il dritto per avere tre match point di fila, due però annullati dal toscano e uno in cui è l’ex numero 1 a incappare in un errore. Tutto si trasforma in un parziale di sette punti in fila, e poi anche in una palla break con una grande risposta di rovescio che però viene sprecata da Musetti con un banale errore di dritto dopo uno scambio bellissimo. Finisce con un altro dritto, stavolta lungo, e le finali di Wimbledon del serbo diventano dieci.

Ciò che stupisce della versione odierna di Djokovic è la grande capacità di prendere la via della rete, che non sempre è stata il suo elemento: 43 su 56 i punti vinti a rete. Musetti esce sconfitto nonostante un ottimo 74% di prime in campo contro il 67% del serbo, a dimostrazione della qualità del toscano e di quella messa in campo dall’ex numero 1 ATP.

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