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British Open 2024: i favoriti. Scheffler sempre in cima alla lista, gli Europei vinceranno sul links?

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Scottie Scheffler - IPA

Meno due al The Open. L’attesa è quasi finita per quella che nel golf è il torneo più antico, con più prestigio e con il trofeo più ambito: la Claret Jug. Quest’anno si torna per la prima volta dal 2016 sul magnifico percorso del Royal Troon, dove otto anni fa Henrik Stenson vinse dopo un duello infuocato (in uno degli ultimi giri più belli di sempre) contro Phil Mickelson. Tutti i migliori golfisti del mondo saranno sul campo del links scozzese, per darsi battaglia e conquistare l’ultimo major stagionale.

Dovendo indicare un favorito tecnico è obbligatorio citare il nome di Scottie Scheffler. Lo statunitense sta disputando una stagione senza senso, riscrivendo tanti record ed essendo naturalmente il numero uno incontrastato del ranking mondiale. Scheffler però non si è mai trovato a suo agio sui links, con il miglior risultato che è un ottavo posto (unica top-20) al Royal St Georges nel 2021. Fino ad ora i tre tornei più importanti disputati sono andati tutti ad americani; se anche Xander Schauffele può essere iscritto nel novero dei favoriti (fu secondo sei anni fa a Carnoustie quando vinse Francesco Molinari), Bryson DeChambeau non ha un gioco che si adatta ai percorsi inglesi.

Il Champion Golfer of the Year in carica è Brian Harman, che nel 2023 ha probabilmente imbeccato la settimana della vita. Un suo bis sarebbe a dir poco clamoroso, per un gioco che dopo il passato British Open non è più stato a quei livelli. Per chiudere il discorso Stati Uniti attenzione a Collin Morikawa, già vincitore di questo torneo e particolarmente in forma con i ferri lunghi settimana scorsa allo Scottish Open. Il The Open è notoriamente il major degli Europei, e anche quest’anno è l’unica occasione per provare a cancellare il dominio americano.

Un Europeo non vince uno dei quattro tornei più importanti dal Masters 2023, quando a vestire la Giacca Verde fu John Rahm. Lo spagnolo quest’anno si è unito al LIV, e il suo livello di gioco si è drasticamente abbassato. Il nome più in luce per questa settimana del Vecchio Continente potrebbe essere quello di Ludvig Aberg, che debutterà nel torneo da n.4 del mondo. Lo scandinavo ha giocato tre giri stellari settimana scorsa, prima di crollare nell’ultimo. Se lo svedese riuscirà a gestire la pressione, potrebbe essere il primo rivale di Scheffler.

Curiosità per capire quale Rory McIlroy vedremo. Il nordirlandese è tornato in campo in Scozia dopo il dramma dello US Open, e mettere nuovamente la palline sul tee in un major potrebbe fargli tornare tutti gli incubi. Se però si esclude l’aspetto mentale è impossibile non considerarlo per la vittoria finale.

Ci saranno in campo anche tre italiani: Francesco Molinari, Guido Migliozzi e Matteo Manassero. Il vincitore di Carnoustie non ottiene una top-10 da tempo immemore, e già passare il taglio sarebbe quasi oro colato. Attenzione al veronese, in splendida forma, e micidiale sui links. Ci vuole fantasia e abilità nell’affrontare una miriade di colpi che sui campi normali non tiri mai, e a talento puro Manassero è secondo a pochi, per una storia che sarebbe probabilmente una delle più grandi imprese di sempre dello sport italiano.

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