Calcio
Calcio femminile: il Canada ha utilizzato i droni anche in passato. Ombre sull’oro di Tokyo 2020?
Potrebbe essersi aperto il vaso di Pandora. Arrivano quotidianamente nuovi dettagli dopo lo scandalo riguardante i droni usati dallo staff tecnico della squadra di calcio femminile canadese per spiare le tattiche delle avversarie prima dell’inizio delle Olimpiadi di Parigi 2024. Dopo la sospensione dell’allenatrice Bev Priestman, della sua Vice Jasmine Mander e del collaboratore Joseph Lombardi stanno emergendo informazioni che rischiano di macchiare le grandi cose fatte vedere dai team nordamericani negli ultimi anni.
Usiamo il plurale non a caso. Diversi media canadesi hanno segnalato che la pratica di utilizzare droni per riprendere gli allenamenti dei rivali è stata già utilizzata in passato da entrambe le squadre Senior, compresa quella maschile in tempi recentissimi, ovvero in occasione delle semifinali della Coppa America, dove gli uomini di Jesse Marsch si sono dovuti arrendere al cospetto dell’Argentina per 2-0.
Kevin Blue, Amministratore Delegato di Canada Soccer, ha ammesso di aver ricevuto diversi “feedback aneddotici” in merito, sostenendo però che il coach è stato informato dell’accaduto solo dopo l’evento. Ma a gettare ombre sul passato è stato l’Amministratore Delegato del Comitato Olimpico Canadese David Shoemaker, ammettendo di essere a conoscenza di informazioni che potrebbero offuscare l’oro vinto dalle canadesi ai Giochi di Tokyo 2020: “Mi fa male allo stomaco pensare che possa esserci qualcosa che mette in discussione il titolo“, ha detto l’AD nelle parole raccolte da BBC Sport.
In tutto questo le calciatrici non ci stanno. L’ex bomber Christine Sinclair nelle scorse ore ha voluto sottolineare su Instagram la totale estraneità delle atlete, vittime di un sistema interno a loro sconosciuto: “È un peccato che i giocatori della nostra nazionale abbiano dovuto subire azioni condannabili da parte di alcuni membri del loro staff mentre tentavano di difendere la nostra medaglia d’oro. Azioni sulle quali i giocatori non hanno alcun controllo. Voglio essere chiara: essendo stata una giocatrice della nazionale per 23 anni, non ci sono mai stati mostrati o discussi filmati di droni nelle riunioni di squadra o individuali che abbiamo avuto“.