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Ciclismo su pista, l’Italia brilla agli Europei Juniores e U23 con 7 ori e 20 podi. Predomo e Venturelli protagonisti

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Mattia Predomo
Predomo / IPA Sport

Pioggia di medaglie per l’Italia in occasione dei Campionati Europei Juniores e Under 23 di ciclismo su pista, andati in scena nell’ultima settimana a Cottbus (in Germania). La spedizione azzurra ha totalizzato infatti 20 podi (7-7-6) issandosi al terzo posto nel medagliere della manifestazione solamente alle spalle di Gran Bretagna (12 titoli, 26 medaglie) e Germania (7-12-3).

Grandi protagonisti sul fronte italiano nella giornata inaugurale Federica Venturelli (al primo anno tra le U23) ed il terzetto composto da Mattia Predomo, Daniele Napolitano e Stefano Minuta, che hanno vinto rispettivamente l’inseguimento ed il Team Sprint Under 23. Nel day-2 è poi salito sul gradino più alto del podio anche il trenino dell’inseguimento a squadre maschile juniores formato da Davide Stella, Christian Fantini, Ares Costa, Alessio Magagnotti ed Eros Sporzon.

Italia in grande spolvero anche nell’inseguimento a squadre Under 23 con il trionfo di Renato Favero, Luca Giaimi, Manlio Moro, Niccolò Galli e Samuel Quaranta, mentre in maglia iridata Anita Baima si è imposta nell’Eliminazione U23 regolando nello sprint finale la belga Laerke Expeels. Gli ultimi due titoli continentali della delegazione tricolori sono arrivati nella giornata di chiusura grazie a Mattia Predomo nel keirin U23 e a Davide Stella/Eros Sporzon nella madison juniores.

Ho seguito i primi giorni in Germania e poi da remoto, e ho visto un gruppo sempre più affiatato e in grado di superare tutte le difficoltà. Ancora una volta i nostri ragazzi hanno raccolto successi praticamente in tutti i settori e in tutte le discipline, allungando quella striscia di risultati che è iniziata ormai da qualche anno. Faccio i complimenti a tutti gli atleti, ai tecnici e allo staff della Nazionale che, come sempre, ha saputo mettere nelle migliori condizioni i nostri ragazzi di ben figurare. Essere ai vertici per tanti anni di seguito, in categorie che hanno un grando ricambio, dimostra che il movimento è in grado di rigenerarsi e produrre ogni anno sempre nuovi talenti. Grazie a loro il futuro del ciclismo italiano è assicurato”, il bilancio finale del presidente federale Cordiano Dagnoni.

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