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Formula 1

F1, Ferrari in lieve progresso. Figlio delle novità, oppure semplicemente fluttuazione endemica?

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Carlos Sainz
Sainz / LaPresse

La Ferrari ha archiviato le qualifiche del Gran Premio d’Ungheria con la quarta piazza di Carlos Sainz e la sesta di Charles Leclerc. Un risultato classificabile alla voce “senza infamia e senza lode”. Non c’è granché da dire relativamente alle prestazioni delle Rosse, poiché si andrebbe a rimestare per l’ennesima volta la solita “sbobba”.

Il Cavallino Rampante è partito bene nella FP1, anche per la necessità di avere riscontri reali in merito alle correzioni apportate alla SF-24. Un fuoco di paglia, già affievolitosi nella FP2, per poi ridursi ulteriormente nelle odierne qualifiche. Una mesta parabola discendente già seguita in svariati appuntamenti nell’arco del 2024.

Senza voler essere disfattisti o criticoni, bisogna sottolineare come vi sia un progresso nei valori relativi rispetto alle tre precedenti uscite. Al Montmelò, a Spielberg e a Silverstone, la Scuderia di Maranello si era vista relegata al ruolo di quarta forza (leggasi l’ultima ruota del carro fra chi conta veramente). In terra magiara la situazione è leggermente migliore, in quanto la Mercedes è stata scavalcata.

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La domanda è quanto questa fluttuazione, da considerarsi comunque endemica, sia figlia dei connotati dell’Hungaroring (teoricamente amico dell’attuale Ferrari) e quanto dipenda, invece, dalle novità presentate sulla monoposto. In altre parole, davvero i correttivi hanno funzionato, oppure questo piccolo miglioramento è scaturito dal contesto favorevole?

Agli ingegneri e ai piloti il compito di trovare la risposta al quesito. In vista di domani, ambire alla vittoria sarebbe utopistico, a meno di circostanze oltremodo favorevoli (per intenderci, quelle incontrate da George Russell in Austria).

Si può provare a lottare per il podio, nella consapevolezza che le due McLaren e Max Verstappen restano superiori. Chiedere di più, all’attuale Cavallino Rampante, significherebbe domandare la Luna.

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