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Formula 1
F1, Ferrari sempre peggio tra confusione e impotenza. Un film di basso livello già visto
La Ferrari ha archiviato le qualifiche del Gran Premio di Gran Bretagna con l’ennesimo risultato deludente. Anzi, a conti fatti siamo in una situazione che rasenta lo sconfortante. Non tanto per il fatto che Carlos Sainz scatterà dalla settima casella e Charles Leclerc dall’undicesima, bensì per tre inquietanti dinamiche.
Dinamica #1: il ruolo di quarta forza è sempre più conclamato, poiché le Mercedes, le McLaren e la Red Bull (almeno quella pilotata da Max Verstappen, seppur con un danno al fondo) sono superiori. Dinamica #2: quarta forza si è detto? Sì, ma di un’incollatura. Perché, almeno sul giro secco, le Aston Martin non sono inferiori alle Rosse; e a ben guardare pure Nico Hülkenberg ha bagnato il naso ai fantini del Cavallino.
Dinamica #3: Sainz e Leclerc si sono impegnati in una marea di prove comparative tra la configurazione pre-Barcellona della SF-24 e quella introdotta al Montmelò, senza però trovare il bandolo della matassa. Quando un’evoluzione non porta ad alcun miglioramento apprezzabile, oppure viene messa in discussione, significa che non funziona come dovrebbe.
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Signore e signori, ci risiamo. La Ferrari è sprofondata nuovamente nel suo “Giorno della Marmotta”. La trama del film è conclamata. L’annata comincia in un determinato modo. Alcuni exploit primaverili generano la speranza che stavolta si possa uscire dalle sabbie mobili prestazionali. Arrivano uno o due “botti” e c’è chi si convince sia la svolta. Infine la realtà, dura e cruda, colpisce in maniera spietata e si vira sul mantra del “dobbiamo capire” per poi guardare “all’anno prossimo”.
La pellicola di cui sopra vanta un numero di sequel superiore a quello della franchigia Fast and Furious. Considerando il numero di stagioni andate in scena sinora, ormai stiamo entrando nel campo delle soap opera. Quelle dove i personaggi seguono degli stereotipi ben precisi e fissati. Qual è quello della Scuderia di Maranello? Al lettore l’imbarazzo della risposta.