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F1, Ferrari umiliata a Silverstone. Che senso assume il 2024? Si deve agire su tre fronti!

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Charles Leclerc
Leclerc / LaPresse

Signori, è il momento di guardare la realtà in faccia e porsi un quesito la cui risposta non è affatto semplice da accettare. Arrivati al punto a cui si è arrivati, quale senso assume il 2024 della Ferrari? Non solo relegata nuovamente al ruolo di quarta forza, ma letteralmente umiliata nel confronto con i team con cui dovrebbe battagliare abitualmente.

A Silverstone, le Mercedes, la Red Bull di Max Verstappen e le McLaren hanno letteralmente seminato le Rosse. Inutile girarci intorno. Sul piano prestazionale, le monoposto di Maranello hanno fatto una figuraccia. Chissà che il vincitore odierno Lewis Hamilton non stia cominciando a pentirsi di aver mollato la Stella a Tre punte in favore di un Cavallino Rampante solo di nome, ma non di fatto.

La domanda di partenza porta in realtà ha una conseguenza ovvia. Il senso del 2024 diventa quello di capire come sia stato possibile che gli aggiornamenti presentati al Montmelò non abbiano portato alcun miglioramento, rivelandosi viceversa un fiasco colossale. Il senso del 2024 diventa inoltre quello di comprendere come e perché la Mercedes e la McLaren sia state in grado di uscire da una crisi acuta, con tempi e modi diversi, mentre in Emilia si rimane sempre nella stessa palude.

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Il senso del 2024 diventa, infine, quello di analizzare come e perché un’azienda in grado di eccellere nell’ambito del World Endurance Championship – le cui vetture sono tecnologicamente anche più avanzate e complesse di quelle di F1 – scardinando i valori e riscrivendo le gerarchie grazie a strategie brillanti e gioielli a quattro ruote, sia diventata lo zimbello della massima categoria automobilistica.

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