Formula 1

F1, GP Ungheria 2024. La Ferrari troverà il “rimbalzo prestazionale”, o rimarrà attanagliata dal bouncing fisico?

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Leclerc / LaPresse

Dopo una settimana di pausa, la Formula Uno torna in azione all’Hungaroring. L’angusto tracciato magiaro sarà teatro del Gran Premio d’Ungheria, tredicesimo dei ventiquattro atti della stagione 2024. Due i principali temi d’interesse legati alla corsa programmata domenica 21 luglio.

Ragionando nell’ottica del pubblico italiano, si deve cominciare dalla Ferrari, nonostante sia retrocessa al ruolo di quarta forza di un Mondiale che qualcuno, dopo Montecarlo, sognava addirittura di vincere. In realtà, nonostante il Cavallino Rampante sia finito in secondo piano sul palcoscenico dell’attenzione globale, quanto accadrà in terra ungherese va considerato pregnante anche in una prospettiva tout-court.

In linea teorica, la pista edificata alle porte di Budapest dovrebbe essere amica della SF-24. Monaco docet. Al contempo, c’è stato il tempo per capire quale madornale errore è stato commesso nell’evoluzione della monoposto presentata al Montmelò. Quanto avrebbe dovuto essere un upgrade, si è viceversa rivelato un downgrade. Ritrovare la Scuderia di Maranello quantomeno in linea con le rivali designate sarebbe un segnale incoraggiante.

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In seconda istanza, un tema forte del GP d’Ungheria sarà Lewis Hamilton. Non potrebbe essere altrimenti, poiché il britannico è appena tornato alla vittoria, spezzando un’astinenza che durava addirittura dal novembre 2021. Il trentanovenne londinese si è imposto a Silverstone, uno dei suoi autodromi prediletti, proprio come quello edificato alle porte di Budapest.

Non bisogna dimenticare come il Re Nero abbia già trionfato 8 volte in terra ungherese. Diventato il primo pilota ad affermarsi in 9 diverse edizioni dello stesso GP (nel caso di specie, quello di Gran Bretagna), Hamilton sarà in grado di fare altrettanto anche all’Hungaroring, dove in passato ha saputo cogliere successi insperati, proprio come accaduto in Patria?

Per il resto, che dire? Il Mondiale non può essere ritenuto in bilico. Max Verstappen ha 84 punti di vantaggio su Lando Norris e 105 su Charles Leclerc. Forse potrebbe essere messo in discussione quello Costruttori, dove la Red Bull, nonostante la crisi di Sergio Perez, mantiene comunque 71 lunghezze di margine sulla Ferrari e 78 sulla McLaren. Qui dipende molto da Checo e dalla sua capacità di risollevarsi da un periodo difficile, come ha già saputo fare altre volte in passato.

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