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Artistica
Ginnastica artistica, le pagelle dell’Italia alle Olimpiadi: Moschettieri epocali, ma mancano le specialità. Macchini sbaglia tutto
L’Italia si è qualificata alla finale a squadre di ginnastica artistica maschile alle Olimpiadi di Parigi 2024, chiudendo il turno preliminare al sesto posto e meritandosi l’accesso all’atto conclusivo del team event per la prima volta da quando è stato istituito ai Giochi (da Sydney 2000). I Moschettieri torneranno in pedana tra un paio di giorni per continuare a sognare in grande e scrivere nuove pagine di antologia della Polvere di Magnesio tricolore. Di seguito le pagelle degli azzurri.
PAGELLE ITALIA GINNASTICA ARTISTICA MASCHILE ALLE OLIMPIADI
YUMIN ABBADINI: 8. Il bergamasco è ormai entrato in una nuova dimensione dopo la medaglia conquistata sul giro completo agli Europei di Roma e anche oggi si è confermato su ottimi livelli nel concorso generale, chiudendo all’ottavo posto con un rilevante 83.933, a 1.1 lunghezze di distacco dalla terza piazza occupata dal giapponese Daiki Hashimoto. Il fidanzato di Elisa Iorio è stato magnifico alla sbarra (14.200, prima riserva per la finale) e al cavallo (14.200 in chiusura di una rotazione difficile per gli azzurri), concreto anche tra parallele (14.200), corpo libero (13.933) e volteggio (14.000).
NICOLA BARTOLINI: 7. Il sardo paga a caro prezzo due sbavature sulle prime diagonali al prediletto corpo libero dove inseguiva il pass per l’atto conclusivo (si ferma a 14.000, serviva fare quattro decimi abbondanti in più). Il capitano ha però piazzato due impeccabili rasoiate tra tavola (14.600) e staggi (14.100), fondamentali per il bene della squadra: voleva tanto questa partecipazione ai Giochi e l’ha coronata in maniera decisamente brillante, peccato per l’esito a livello individuale dopo aver vinto i Mondiali nel 2021 al quadrato.
MARIO MACCHIATI: 7. Il marchigiano è stato glaciale in un momento critico per la gara dell’Italia, ovvero quando è salito al cavallo dopo le cadute di Macchini e Casali: doveva restare sull’attrezzo ed è stato magistrale, non ha tremato e ha tenuto a galla la baracca, permettendo poi ad Abbadini di respirare. Si è meritato la finale all-around anche grazie a un buon volteggio (14.500), peccato per delle parallele un po’ imprecise (13.766) e per un corpo libero non premiato abbastanza (13.566).
LORENZO MINH CASALI: 6. La caduta al cavallo lo priva della possibilità di raggiungere la finale individuale e mette in difficoltà la squadra. Un errore che sporca una gara in cui era stato davvero molto bravo tra quadrato (14.000) e tavola (14.433).
CARLO MACCHINI: 4. L’insufficienza è pesante, ma purtroppo il marchigiano ha sbagliato tantissimo e non è riuscito a offrire alla squadre il contributo che avrebbe voluto. Alla sua amata sbarra, dove inseguiva la qualificazione alla finale di specialità, sbaglia subito sul primo salto e non va oltre un mestissimo 11.666. Successivamente apre la rotazione al cavallo, cade e si ferma a 12.766, mettendo un po’ in apnea i compagni di squadra. Ci sarà l’occasione per riscattarsi nella finale a squadre, dove servirà una prova di lusso al ferro. Purtroppo l’esordio ai Giochi è stato davvero poco brillante.