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Golf: MacIntyre, che rimonta! Dopo 25 anni uno scozzese vince lo Scottish Open. Manassero 15°

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MacIntyre / Alex Todd/Sportpix/SIPA USA - IPA Sport

Come un’ora, 5 buche, dalla 14 alla 18, cambiano l’intera storia di un torneo: emozioni riservate al solo golf. Robert MacIntyre è il primo scozzese da 25 anni a questa parte, cioè da Colin Montgomerie, a vincere lo Scottish Open. Un putt infinito alla 18, la palla che rotola, rallenta, ma fa l’ultimo giro che serve a dargli quel -13 di giornata e -18 totale capace di ribaltare completamente la situazione ed evitare il playoff al calar della sera al Renaissance Club di North Berwick.

In particolare, è uno il colpo che cambia la giornata di MacIntyre. Anzi, un momento. Buca 16, colpo in rough, o meglio si potrebbe quasi dire nella giungla. Lo scozzese si accorge, nell’approcciare una palla che non avrebbe fatto che una decina di metri, che sotto i suoi piedi c’è una parte di tubatura per l’irrigazione. Risultato: può droppare la palla un po’ più in là, tira, arriva molto vicino alla buca e fa eagle. In sostanza, è l’anteprima di quanto accade alla 18.

Beffato Adam Scott, con l’australiano che avvicina ormai sempre di più i 2000 giorni di digiuno. Per lui un colpo di ritardo, dopo aver messo insieme un’ottima domenica: gli è mancato davvero poco per farcela. Sul podio ci finisce, un po’ a sorpresa, Romain Langasque: il francese recupera 16 posizioni con l’odierno -6 e termina a -15, prendendosi una bella soddisfazione.

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Calo netto di Ludvig Aberg: lo svedese, a lungo in testa, cede quasi di schianto nell’ultima ora e finisce a +3 di giornata e -14 di torneo, facendosi affiancare al 4° posto dagli USA Collin Morikawa e Sahith Theegala, dal sudcoreano Sungjae Im, dall’inglese Aaron Rai (29 posti guadagnati e pass per l’Open Championship raggiunto) e da un Rory McIlroy che può considerare superato il test pre-Open. Decimi, tutti assieme, i due restanti destinatari del pass per il Royal Troon, lo svedese Alex Noren e l’inglese Richard Mansell (-9 di giornata, +44 come posizioni), insieme all’USA Wyndham Clark, al francese Victor Perez e al canadese Corey Conners. Per tutti -13.

Calo, forse anche un po’ di frustrazione, nel finale per Matteo Manassero. A lungo in top ten e per un po’ anche quarto, l’azzurro mette insieme due bogey alla 16 e alla 18 finendo così 15°, comunque un risultato notevolmente dignitoso. Per capirci, è lo stesso -12 del numero 3 del mondo, l’americano Xander Schauffele. Per Francesco Molinari, invece, buona chiusura in -4 per terminare in -7 e finire il torneo da 46°.

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