Judo
Judo, i favoriti gara per gara delle Olimpiadi di Parigi 2024
Il conto alla rovescia è ormai agli sgoccioli per il judo in vista dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, che scatteranno il 27 luglio con i pesi leggeri e si chiuderanno il 3 agosto con il Team Event. In palio complessivamente 15 titoli, di cui 14 individuali (7 per genere) ed 1 a squadre, con Francia e Giappone che potrebbero dare vita ad un bel testa a testa per il primato nel medagliere della singola disciplina. A pochi giorni dal sorteggio dei tabelloni, andiamo a scoprire nel dettaglio i favoriti gara per gara.
Cominciamo dal settore femminile ed in particolare dalla -48 kg, in cui l’azzurra Assunta Scutto si presenta da n.1 del ranking ma in realtà la più forte del mondo risponde al nome di Natsumi Tsunoda. L’esperta giapponese ha perso un solo combattimento negli ultimi tre anni, contro una connazionale che non sarà presente a Parigi, a testimonianza di una netta superiorità sul resto della concorrenza. Oltre a Scutto, le prime alternative a Tsunoda sono la francese Boukli e la mongola oro iridato in carica Bavuudorj, ma attenzione anche alla kazaka Abuzhakynova e alla mina vagante svedese Babulfath.
Paese del Sol Levante in pole position per la medaglia d’oro anche nella -52 kg con Uta Abe, probabilmente pound per pound la miglior judoka del Pianeta tra tutte le categorie di peso. Imbattuta nel triennio olimpico, è strafavorita per bissare il titolo di Tokyo ma gareggiando pochissimo nel circuito maggiore è fuori dalla top8 del ranking e quindi non sarà testa di serie. Si preannuncia un sorteggio da brividi dunque per tutte le altre big, che rischiano di trovarla già nei primi turni vedendo sfumare con ogni probabilità il podio. Le avversarie più temibili di Abe sono sulla carta l’uzbeka Keldiyorova, la kosovara Krasniqi, la francese Buchard, la nostra Odette Giuffrida e la britannica Giles.
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Gerarchie meno delineate nella -57 kg, con la canadese Deguchi che ha avuto una marcia in più nel corso di questo ciclo olimpico (in cui ha comunque dovuto sudare fino all’ultima gara per qualificarsi a discapito della connazionale Klimkait, la numero 2 al mondo) perdendo però un paio di mesi fa la finale del Mondiale di Abu Dhabi contro la rising star coreana Mimi Huh, che a questo punto sogna il colpaccio a Parigi insieme alla giapponese Funakubo. In seconda fila troviamo la francese Cysique, la brasiliana Silva e l’ucraina Bilodid.
La -63 kg è una delle categorie di peso più aperte e livellate, con almeno una decina di credibili pretendenti al podio olimpico. In Francia si sogna l’ultimo grande acuto della leggenda Clarisse Agbegnenou, che dovrà però vedersela soprattutto con l’olandese Van Lieshout, la giapponese Takaichi e la canadese Beauchemin-Pinard. Gerarchie abbastanza fluide e pronostico incerto anche nella -70 kg, con la croata Matic leggermente favorita sulla giapponese Niizoe e sulla francese Gahie. Attenzione però alle sorprese, spesso dietro l’angolo in questa categoria, con diverse outsider di lusso come la greca Teltsidou, l’austriaca Polleres, l’olandese Van Dijke, la tedesca Butkereit e la nuova azzurra Kim Polling.
Grande attesa anche in chiave azzurra per la -78 kg, una delle gare più interessanti del programma, con quattro-cinque atlete che partono quasi sullo stesso piano ai blocchi di partenza nella corsa al titolo. Al 99% la campionessa olimpica di Parigi sarà una tra la tedesca Wagner, la giapponese Takayama, l’italiana Alice Bellandi e, forse un gradino sotto, la francese Malonga e l’israeliana Lanir. Per quanto riguarda i pesi massimi, la selezione transalpina ha ottime chance di trionfare con Dicko, che sulla carta potrebbe essere insidiata solo dalla giapponese Sone (non testa di serie) e dalla turca Ozdemir.
Spostiamoci ora al versante maschile, con il nipponico Nagayama primo candidato alla vittoria finale nella -60 kg. Gli avversari in grado di metterlo in difficoltà però non mancano, infatti possono puntare al bersaglio grosso anche il taiwanese Yang, il giovane talento georgiano Sardalashvili, il francese Mkheidze e lo spagnolo Garrigos. Un uomo solo al comando invece nella -66 kg, ovvero l’imbattibile giapponese Hifumi Abe. Utopico immaginare un vincitore diverso, ma nel caso potrebbe venire fuori un nome tra il moldavo Vieru, il georgiano Margvelashvili, il mongolo Yondonperenlei ed il sud coreano An Baul.
Tanta carne al fuoco e meno certezze nella -73 kg, in cui dobbiamo indicare un terzetto di favoriti principali per l’oro in assenza dell’ormai ritirato Shohei Ono (uno dei più grandi judoka di sempre): l’azero campione europeo e iridato in carica Heydarov, il giapponese Hashimoto (vincitore del Masters 2023) e l’azzurro Manuel Lombardo (reduce da due titoli Slam consecutivi). Dopo la doppietta Europeo-Mondiale, il georgiano Grigalashvili è in prima fila per completare la stagione perfetta nella -81 kg ma dovrà guardarsi le spalle dal belga Casse, dal sud coreano Lee Joonhwan e soprattutto dal giapponese Nagase.
Si profila all’orizzonte una gara altamente spettacolare nella -90 kg, soprattutto per le caratteristiche dei vari protagonisti coinvolti. Il georgiano Bekauri ha le carte in regola per bissare il titolo olimpico di Tokyo, ma oltre al temibile nipponico Murao ci sono numerose mine vaganti che possono far saltare il banco. Impossibile non citare il serbo vice-campione mondiale Majdov, il kirghiso Sherov, il turco Zgank, lo spagnolo Mosakhlishvili, l’azero Hajiyev ed il nostro portacolori Christian Parlati (sempre in top5 nelle ultime tre rassegne iridate).
Pronostico quasi impossibile nella -100 kg, in cui il Giappone parte forse un mezzo passo avanti con l’oro di Tokyo 2021 Aaron Wolf. L’equilibrio però regna sovrano in questa categoria e sono davvero in tanti a poter coltivare ambizioni da podio e vittoria, con in prima fila l’azero Kotsoiev ed il georgiano Sulamanidze. Bagarre decisamente meno affollata (anche a causa della mancata ammissione dei russi) per il successo nei +100 kg, con la leggenda transalpina Teddy Riner che vuole chiudere in bellezza la sua carriera mettendo nel mirino il tris olimpico individuale proprio a Parigi. Alternative il il giapponese Saito, il ceco Krpalek, il sud coreano Kim Minjong ed il georgiano Tushishvili.