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Leonardo Fabbri braccio d’acciaio: record italiano a 5 cm! Misura superba, americani avvisati per Parigi

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Leonardo Fabbri
Fabbri / Grana/FIDAL

Leonardo Fabbri ha mostrato i muscoli in maniera perentoria e ha svelato una forma fisica disumana, perfetta per presentarsi alle Olimpiadi di Parigi 2024 per sfidare alla pari gli statunitensi Ryan Crouser e Joe Kovacs. Il Campione d’Europa e vice campione del mondo di getto del peso ha spedito l’attrezzo a 22.90 metri al Meeting di Pergine Valsugana (in provincia di Trento), fermandosi ad appena cinque centimetri dal suo record italiano siglato a metà maggio in quel di Savona.

Il titano toscano ha piazzato la bordata al terzo tentativo, culmine di una serie in cui per ben cinque volte ha superato la fettuccia dei 22 metri: 22.05 e 22.28 in apertura, 22.90 alla terza, 22.81 alla quarta, 22.24 in chiusura. Una gara semplicemente mastodontica per l’allievo di Paolo Dal Soglio, che ha colto il nono successo consecutivo in stagione all’aperto, valicando sempre i ventidue metri.

Una consistenza enorme da parte per il 27enne, che oggi ha timbrato la terza prestazione della carriera, alle spalle del già citato 22.95 di Savona e del 22.91 raggiunto ad Asti il 23 maggio. Nel resto dell’annata agonistica: 22.88 a Modena, 22.59 a Luca, 22.45 agli Europei di Roma, 22.40 a Ostrava, 22.38 a Bydgoszcz, 22.11 agli Assoluti di La Spezia. Alle sue spalle si sono piazzati Zane Weir (21.21, sta crescendo dopo l’infortunio alla caviglia) e Riccardo Ferrara (20.98, personale migliorato di cinque centimetri per il 23enne).

Leonardo Fabbri ha espresso tutta la propria soddisfazione attraverso i canali federali: “Sono consapevole di valere misure importanti e la condizione sta iniziando a essere quella giusta. È la mia terza gara ad almeno 22,90 se si considera anche il 22,91 di Asti… tanta roba! Mi fa capire che ho lavorato veramente bene, la media è altissima. Ho piazzato subito il primo lancio oltre i ventidue, che è quello che cerco ogni volta. Agli Assoluti di La Spezia, dove ho vinto con 22,11, ero un po’ frustrato perché avevo lanciato male. Questa gara non era in programma, ma ho trovato un’atmosfera bellissima. Tutti guardano agli americani, Crouser e Kovacs, invece io guardo a me stesso. So che per lottare con loro si deve essere stabilmente a 22 e mezzo, fino all’anno scorso per me erano alieni, adesso sono rivali”.

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