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Luciano Darderi si gode il suo primo successo a Wimbledon: “Sto esprimendo un buon livello sull’erba, non me l’aspettavo”

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Luciano Darderi
Luciano Darderi / IPA Sport

Prima volta a Wimbledon e prima vittoria per Luciano Darderi. Un’affermazione di grande impatto emotivo per l’italo-argentino (n.37 del ranking), che ha prevalso nel confronto con uno specialista dell’erba come il britannico Jan Choinski (n.174 del mondo) per 7-5 4-6 2-6 7-5 6-2. Una sfida disturbata dalla pioggia e bravo Darderi a chiudere il quarto parziale proprio nel momento in cui Giove Pluvio si è fatto sentire maggiormente.

Una partita che ha dato seguito a quanto si era già notato ad Halle e a Maiorca di un adattamento rapido a una superficie che, in teoria, non è la sua preferita: “Si, sto facendo vedere che ho un buon livello, non mi aspettavo di giocare così bene su erba. Ero due set a uno sotto, dopo aver vinto il primo ho avuto un calo mentale, ma sono riuscito a ritrovarmi e tornare in gioco. Negli spogliatoi, dopo lo stop per la pioggia, mi sono guardato allo specchio e mi sono detto che dovevo ripartire“, ha rivelato in conferenza stampa.

Una stagione esaltante per Darderi, vista la sua attuale classifica mondiale: “Sono soddisfatto di tutto quello che sto facendo. Essermi qualificato alle Olimpiadi è bellissimo. Ho avuto il piacere di giocare al Foro Italico, al Roland Garros. Sono state esperienze nuove che mi hanno fatto crescere. Sono passato da n.130 a 35/36 è davvero tanto, abbiamo lavorato per questo“, ha sottolineato il giocatore.

Un’edizione di Wimbledon in cui le vittorie degli italiani non sono mancate e non è un caso che nel secondo turno ci saranno ben due derby, ovvero Berrettini-Sinner e proprio il confronto tra Luciano e Lorenzo Musetti: “Contro Lorenzo ci ho perso a Torino, è un grandissimo giocatore, lo rispetto tanto, sta facendo bene su erba, cercherò di fare del mio meglio. Due derby, Berrettini e Sinner, io e “Muso”, un po’ sfortunati forse per incontrarci così presto perché due dovranno rimanere fuori“.

Dichiarazioni da Vanni Gibertini