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MAGNESIO D’ARGENTO: Italia leggendaria nella ginnastica alle Olimpiadi! Fate in estasi, medaglia dopo 96 anni

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Italia ginnastica artistica / Lapresse

Angela Andreoli, Alice D’Amato, Manila Esposito, Elisa Iorio, Giorgia Villa: i nomi di paladine leggendarie, ragazze entrate nel mito con un salto di dimensioni epocali, fuoriclasse che hanno scritto una pagina indelebile di storia, Fate che hanno compiuto una magia da brividi che entra di diritto nell’infinita antologia dello sport tricolore. L’Italia ha conquistato una memorabile, straripante, commovente, emozionante medaglia d’argento nella gara a squadre femminile alle Olimpiadi di Parigi 2024.

Nella prova regina, ovvero quella che premia la caratura, la forza, la profondità, la qualità del movimento di un intero Paese, la nostra Nazionale ha ribadito di essere un punto di riferimento dopo aver trionfato agli Europei nel 2022 e nel 2024, essersi messa al collo il bronzo ai Mondiali 2019 e averlo sfiorato nella rassegna iridata del 2023, accarezzando anche il podio ai Giochi di Tokyo 2020. Questa sera tutto è andato per il verso giusto e l’apoteosi si è sublimata, regalandoci la prima medaglia di giornata in attesa di scherma e nuoto.

Le ragazze del DT Enrico Casella, Guru assoluto della Polvere di Magnesio, hanno giganteggiato davanti ai 20.000 spettatori di una gremita Bercy Arena, meritandosi il secondo gradino del podio con il punteggio di 165.494: siamo al cospetto di un riscontro tecnicamente mostruoso, figlio di dodici esercizi di qualità e di un solo grave errore. L’Italia torna sul podio a Cinque Cerchi nel team event ad addirittura 96 anni di distanza dall’ultima volta (argento ad Amsterdam 1928, oggettivamente un’altra epoca) e festeggia il terzo alloro della sua storia ai Giochi, visto che nel 2021 Vanessa Ferrari conquistò l’argento al corpo libero.

Ginnastica artistica, l’Italia conquista la terza medaglia alle Olimpiadi: Fate nell’eternità

La Farfalla di Orzinuovi non era in pedana questa sera, ma era a Parigi per sostenere le compagne verso un’impresa memorabile. La ginnastica artistica subì una svolta enorme nel settore in rosa a inizio millennio, sotto l’impulso di Casella e di Vanessa: oggi si è coronato il lavoro di venti anni, che ha portato l’Italia a essere tra le grandi del mondo, la seconda scuola alle spalle degli inarrivabili USA di Simone Biles (171.296), che oggi ha voltato pagina dopo i noti fatti di Tokyo e ha riportato lo scettro negli States dopo Rio 2016 insieme a Jordan Chiles, Jade Carey, Sunisa Lee ed Hezly Rivera.

L’Italia ha vinto una battaglia campale con il Brasile (bronzo con 164.497 per Rebeca Andrade, una spenta Flavia Saraiva con un’evidente botta allo zigomo destro e compagne) e la Gran Bretagna (quarta con 164.263, mancavano le gemelle Gadirova, Rebecca Gadirova e Alice Kinsella hanno fatto il massimo), mentre la Cina si è chiamata presto fuori dai giochi (sesta con 162.131 a causa delle cadute delle sue stelle), venendo preceduta dal sorprendente Canada (quinta con 162.432, Ellie Black titanica). Più attardate la Romania (settima con 159.597) e il Giappone (ottavo con 159.643).

LA CRONACA DELLA GARA

La gara incomincia al volteggio: Manila Esposito piazza un grande doppio avvitamento (14.166), Alice D’Amato non è impeccabile sul dty (13.933), Angela Andreoli deve difendersi con l’avvitamento e mezzo (13.566). Nel frattempo la Cina non si esalta alle amate parallele (14.300 di Qiu, 14.433 di Zhang, 13.933 di Luo) e il Brasile paga le poco brillanti Oliveira (13.000) e Saraiva (13.566), dove Andrade timbra 14.533.

Proprio alle parallele l’Italia vola: Villa apre con 13.766, D’Amato si dimostra vera Campionessa d’Europa e tuona 14.633, poi l’enorme sacrificio di Iorio che nonostante un trauma distorsivo alla caviglia sinistra sale sull’attrezzo e porta a casa uno squillante 14.266. In contemporanea la Cina crolla alla favorevole trave (Zhou cade due volte e si ferma a 12.300, 13.900 di Luo, non basta il 14.600 di Qiu) e il Brasile paga la caduta di Soares (12.400 sui 10 cm).

La Gran Bretagna tiene botta con grandissima solidità, ma l’Italia non sbaglia nulla alla trave ed esegue tre esercizi sontuosi: 13.966 di Esposito, 13.933 di D’Amato, 13.300 di Andreoli. Le azzurre sono seconde prima dell’ultima rotazione, ma bisogna difendersi dall’assalto delle rivali: si trema quando Manila mette le mani a terra (12.666), si fa in ansia quando Alice sbaglia qualcosa (13.466), si esulta al cospetto di uno straripante 13.833 di Andreoli. Scacco matto: Brasile e Gran Bretagna non possono più prenderci, la Cina era già fuori dalla lotta.

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