Seguici su

Atletica

Marcell Jacobs: “I muscoli hanno retto bene, c’è stallo nella transizione: alle Olimpiadi per una medaglia”

Pubblicato

il

Marcell Jacobs
Marcell Jacobs / Grana FIDAL

Marcell Jacobs si è espresso in 10.08 con 0,9 m/s di vento a favore a Rieti, dove si è cimentato in una simulazione di quello che lo attende alle Olimpiadi di Parigi tra tre settimane (tre gare nell’arco di ventiquattro ore). Il velocista lombardo si è migliorato turno dopo turno (10.17 in batteria e 10.16 in semifinale), visibilmente affaticato dai carichi di lavoro delle ultime settimane dopo aver vinto gli Europei e aver corso uno squillante 9.92 a Turku.

Marcell Jacobs ha analizzato la propria prestazione attraverso i canali federali: “Vincere fa sempre bene e sono contento di averlo fatto. Questo test faceva parte di una lunga settimana di allenamento e serviva per capire come avrebbe reagito il fisico: posso dire che i muscoli abbiano retto bene e ora sono pronto per lavorare altre due settimane. Bene il fatto di aver migliorato il crono un turno dopo l’altro (ieri 10.17 in batteria, ndr), speravo di correre un po’ più veloce in semifinale, ma ovviamente non sono tempi che valgono per Parigi: con questi crono ci fai poco alle Olimpiadi. Il picco non doveva esserci qui, ma dovrà esserci ai Giochi“.

Marcell Jacobs si scioglie in finale: il tempo migliora sotto i carichi di lavoro, ora le Olimpiadi

Il Campione Olimpico ha poi proseguito: “Ora torneremo a lavorare per due settimane: c’è stallo dai 15 ai 30 metri, nella transizione, ed è lì che voglio lavorare, con molta dedizione e anche per riprendere la forma e la qualità che serve per Parigi. Non ci andrò per partecipare ma per cercare di portare a casa nuovamente una medaglia e divertirmi. I Trials? Gli americani devono trovare la condizione prima di noi. Ma chi mi ha impressionato è il giamaicano Kishane Thompson: sapevo che avrebbe potuto correre forte, ma quello che conta è la finale delle Olimpiadi“.

Un passaggio sulla pista di Rieti, ora sede dei suoi allenamenti lungo il cammino che conduce ai Giochi: “È una pista che frequento dal 2013, ho fatto qui il primo Campionato Europeo Junior. Da quando sono arrivato a Rieti mi sono trovato molto bene ed a mio agio, è un posto perfetto per allenarmi, concentrarmi, stare a casa, riposare”.

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità