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MotoGP
MotoGP, Martin è caduto al Sachsenring: un errore ‘provocato’ da Bagnaia?
“Ancora tu? Non dovevamo vederci più?” cantava Lucio Battisti in una delle sue canzoni. Deve essere più o meno quanto pensato da Jorge Martin nelle fasi finali del Gran Premio di Germania, quando le segnalazioni esposte dal suo box indicavano come Francesco Bagnaia fosse tornato alle sue calcagna.
Lo spagnolo e l’italiano si erano scornati nelle primissime fasi della gara, ma una volta riguadagnata la leadership, il madrileno aveva cominciato a seguire il suo schema preferito. Quello della “fuga per la vittoria”, tanto caro allo stesso Pecco e a chiunque sia in grado di dettare indisturbato il proprio ritmo.
Peraltro, il piemontese aveva perso tempo nel ruvido confronto diretto con Franco Morbidelli, tornato quello dei tempi migliori nei primissimi giri. Insomma, si era messa benissimo per Martinator, che con ogni probabilità stava già pregustando l’en-plein in terra tedesca e il ritorno al successo in una “gara lunga” dopo quasi due mesi.
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Guai, però, a vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso. Martin sarà di Madrid, ma è Bagnaia a essere come il Real. “Non muore mai”. Pecco si è messo a rosicchiare progressivamente terreno rispetto al battistrada, che a ogni giro vedeva il suo margine ridursi.
Impossibile, dunque, tenersi un minimo di margine. L’iberico ha dovuto spingere al limite anche nelle fasi finali, perché la sua “fuga per la vittoria” era fallita. Solo la bandiera a scacchi avrebbe certificato il successo. Lo ha fatto, premiando però il due volte Campione del Mondo.
L’alfiere del team Pramac è ruzzolato nella ghiaia proprio in vista del traguardo, forse schiacciato dalla pressione messagli addosso dall’inseguitore. Se così fosse, lo ammetterà? Di sicuro Bagnaia ha avuto, per l’ennesima volta, il merito di non accontentarsi, venendo remunerato per la sua pervicacia. Come e perché poco importa, conta il 25-0 incamerato nel Mondiale.