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Nuoto, le speranze di medaglia dell’Italia alle Olimpiadi di Parigi 2024

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Ceccon/Lapresse

Ripetere o migliorare il bottino ottenuto a Tokyo tre anni fa è il sogno dell’Italia che si appresta ad affrontare l’avventura olimpica di Parigi con grandi ambizioni. La concorrenza è elevatissima, sicuramente più rispetto a Tokyo quando la vicinanza con il periodo del Covid non permise ad alcuni big di esprimersi al meglio. Restano comunque tante le carte da medaglia dell’Italia in piscina. Vediamo quali.

Simona Quadarella in carriera ha conquistato 8 medaglie d’oro ai campionati europei, una medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Tokyo 2020, tre ori e altri podi iridati, con la doppietta di Doha a impreziosire una carriera che ora cerca il suggello sul palcoscenico più importante. la gara su cui punta sono i 1500 dove la concorrenza è importante ma non spietata ma anche negli 800, qualora la condizione fosse ottimale, può dire la sua, anche se le campionesse non mancano.

Benedetta Pilato è attesa da una prova importante sui 100 rana. Ha migliorato il campionato italiano non da molto, sembra aver metabolizzato in frettissima il trasferimento a Torino e arriva da una stagione soddisfacente. Per la medaglia, operò, serve l’exploit: passaggio coraggioso e cercare di resistere fino alla fine. Non riesce ancora tutto perfettamente ma ci si può provare.

Thomas Ceccon è l’uomo azzurro più atteso a Parigi. Arriva ai Giochi da primatista mondiale dei 100 dorso ma non da campione del mondo come avrebbe voluto. Un mese fa ha lanciato messaggi chiari al Settecolli: ha classe da vendere ed è il più forte nella specialità, se la condizione lo sorreggerà può davvero diventare uno degli uomini dei Giochi, a maggior ragione se dovesse trovare il feeling giusto anche con i 200 dove potrebbe trovarsi di fronte avversari non irresistibili.

Nicolò Martinenghi proverà a fare il bis nei 100 rana, una delle gare più attesa dell’intero programma. La lotta, sulla carta, è fra il britannico Peaty che vuole il terzo oro consecutivo e il cinese Qin che dominò lo scorso anno a Fukuoka. L’azzurro potrebbe essere il terzo incomodo ma non è certo il solo ma non vuole partire con l’obiettivo di puntare solo al bronzo.

Non si può certo parlare di medaglie senza nominare Gregorio Paltrinieri, il mezzofondista più titolato della storia del nuoto italiano e anche dell’ultimo decennio. Il suo target è sempre più rivolto alle acque libere ma in piscina sa essere ancora competitivo ai massimi livelli, lo confermano gli ultimi podi conquistati a livello globale. Sia negli 800 che nei 1500, la sua specialità, i rivali non mancano di certo, la concorrenza è spietatissima ma lui vuole battere ancora un colpo.

L’outsider di lusso potrebbe essere Alberto Razzetti. Dopo gli ultimi appuntamenti internazionali sembra avere raggiunto una nuova dimensione ma le gare a cui partecipa sono davvero terribili come campo partenti e soprattutto uno dei tre posti sul podio è già occupato dal nuovo fenomeno francese Leon Marchand. Difficile andarsi a prendere la medaglia olimpica ma non impossibile.

Difficile anche la rincorsa al bis sul podio olimpico delle due staffette maschili che fecero stropicciare gli occhi a tutti a Tokyo. La 4×100 è una delle cinque super favorite ma dovrà lasciarsene dietro due di queste super squadre e, fra USA; Australia, Gran Bretagna e Cina è difficile individuare la squadra su cui fare la corsa. Nella 4×100 mista l’handicap sul farfallista (nessun azzurro ha ottenuto tempi stratosferici finora) rischia di far pagare dazio agli azzurri che comunque ci proveranno.

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