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Nuoto, l’Italia punta sulla 4×100 stile libero nel primo giorno di gare a Parigi 2024! Debutta Martinenghi

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Nicolò Martinenghi
Martinenghi / Lapresse

Prima giornata di gare per il nuoto ai Giochi di Parigi 2024 e subito l’Italia cala diversi assi, alcuni a caccia direttamente del podio, altri alla ricerca di un posto in finale per la sessione di domani pomeriggio. Capitanati dall’oro Olimpico di Rio 2016 sui 1500 stile libero, Gregorio Paltrinieri (che prenderà parte sia alle gare in piscina, sia nella 10km di nuoto di fondo) gli azzurri si presenteranno nella capitale francese con 16 atlete e 20 atleti. Le gare si svolgeranno all’Arena La Defense.

Si parte con i 100 farfalla femminili che si preannunciano come una delle gare più avvincenti, con gran parte delle finaliste del 2021 pronte a tornare in vasca. Il recente record mondiale stabilito da Gretchen Walsh ai Trials olimpici statunitensi ha ulteriormente acceso l’interesse per questa competizione, destinata a essere una delle più spettacolari della storia. Delle otto finaliste di Tokyo 2021, sei sono confermate per Parigi, con le sole eccezioni dell’ex detentrice del record mondiale Sarah Sjostrom e dell’ottava classificata Anastasiya Shkurdai. Questa partecipazione garantirà un elevato livello di esperienza olimpica sul campo di gara. Nel 2021, la canadese Maggie MacNeil si è affermata come una superstar, conquistando la medaglia d’oro con un tempo di 55.59, stabilendo un nuovo record canadese e avvicinandosi al record mondiale di 55.48 di Sarah Sjostrom, stabilito a Rio. Zhang Yufei ha conquistato l’argento con 55.64, mentre l’australiana Emma McKeon ha preso il bronzo con 55.72, superando di soli 0.01 l’americana Torri Huske. E poi c’è Gretchen Walsh, per la quale i 100 farfalla non erano un asset centrale prima dell’inizio di questa stagione ma lo sono diventati dopo i Trials, che l’hanno proiettata come favorita numero uno in una gara a dir poco stellare, nella quale potrebbe rendersi protagonista anche la tedesca Angelica Kohler.

Non ci sarà Simona Quadarella, come da programma, nei 400 stile libero donne, che oggi assegnano il titolo. Le tre pretendenti al successo Ariarne Titmus, Summer McIntosh e Katie Ledecky hanno dominato podi olimpici e mondiali, scambiandosi il record del mondo della distanza. Attualmente, Ariarne Titmus detiene il primato con 3:55.38, stabilito ai Mondiali del 2023. Con la gara di Parigi all’orizzonte, sembra probabile che questo record venga ulteriormente migliorato. Katie Ledecky, la veterana del gruppo con 27 anni, ha partecipato alle Olimpiadi del 2012, 2016 e 2021, vincendo numerose medaglie d’oro e infrangendo 16 record mondiali. Il suo dominio nei 200, 400, 800 e 1500 stile libero è stato quasi ineguagliabile. Ai Giochi Olimpici del 2021, però, la sfida tra Titmus e Ledecky ha visto la vittoria della prima, con un tempo di 3:56.69. Ledecky ha conquistato l’argento con 3:57.36, mentre la giovane Summer McIntosh, a soli 14 anni, si è piazzata quarta con un nuovo record canadese.

Nel 2022, Titmus ha abbassato il record del mondo a 3:56.40. Nel 2023, McIntosh ha risposto con un impressionante 3:56.08, diventando la favorita per i Mondiali. Tuttavia, Titmus ha riconquistato il record mondiale con 3:55.38, consolidando la sua posizione di leader. Le outsider non mancano di certo, dalla neozelandese Erika Fairweather, alla statunitense Paige Madden, fino ad arrivare alla enigmatica cinese Li Bingje e alla tedesca Isabel Gose.

Altro giro e altra sfida stellare con, finalmente, due azzurri competitivi al via. Ci sono Nicolò Martinenghi, bronzo uscente, e Ludovico Blu Art Viberti, esordiente ambizioso al via delle batterie dei 100 rana che si presenta come una delle gare più interessanti dell’intero panorama olimpico. La sfida a due è quella tra il bi-campione olimpico britannico Adam Peaty e il tri-campione mondiale di Fukuoka, il cinese Qin Hayang. Le possibili alternative a questi nomi sono quelle di Nic Fink degli Stati Uniti e Arno Kamminga dei Paesi Bassi, oltre a quelli del russo che ha ottenuto lo status di atleta neutrale Evgenii Somov, dell’altro cinese Sun Jiajun e dell’imprevedibile australiano Sam Williamson, per una gara che si preannuncia tiratissima.

Nei 400 stile libero uomini si potrà godere uno spettacolo incredibile perché sono davvero tanti e tutti di altissimo livello i pretendenti al trono. La gara potrebbe rivelarsi una sorta di sfida tra Germania e Australia, visto che quattro dei primi cinque della graduatoria mondiale stagionale arrivano da queste due Nazioni. Per la Germania c’è il leader stagionale Lukas Maertens e il nome relativamente nuovo, Oliver Klemet, specialista anche delle acque libere, mentre per l’Australia i due pretendenti al titolo sono i solidissimi  Sam Short ed Elijah Winnington. Tra gli outsider di lusso c’è il campione del mondo coreano Kim Woo-min, l’austriaco Felix Auboeck, il brasiliano Guillherme Costa, il belga Lucas Henveaux, il lituano Danas Rapsys e il cinese Zhang Zhanshou.

Le donne australiane, imbattute a livello olimpico nella staffetta femminile 4×100 stile libero dal 2012, arrivano a Parigi come le grandi e forse uniche, favorite. Non solo sono le campionesse olimpiche in carica, ma detengono anche il record mondiale dal 2014, quando la squadra composta da Bronte Campbell, Melanie Schlanger, Emma McKeon e Cate Campbell ha realizzato un tempo di 3:30.98, superando il precedente record di 3:31.72 stabilito dalle olandesi nel 2009. Da allora, le australiane hanno migliorato il record altre quattro volte, due delle quali alle Olimpiadi. Più recentemente, ai Campionati del Mondo 2023 di Fukuoka.

Per gli altri gradini del podio sulla carta sono quattro le candidate: l’unica vera potenziale alternativa alle australiane sono gli USA che però partono con un differenziale piuttosto alto. Attenzione alla Cina che riesce sempre a dare il massimo quando conta, al Canada che appare un po’ in calo rispetto alle ultime edizioni dei Giochi e all’Olanda guidata dalla campionessa olimpica Steenbergen. L’Italia punta a conquistare un posto in finale e le possibilità ci sono.

Nella 4×100 maschile c’è l’Italia vice campione del mondo in carica tra le grandi favorite. Frigo, Ceccon, Miressi e Zazzeri o Deplano riescono sempre a dare il meglio quando si tratta di puntare al bersaglio grosso ma a livello mondiale manca solo l’oro a questa squadra che ci riproverà contro avversari stratosferici. Su tutti gli USA che ai Trials hanno mostrato lo stato di salute di un movimento, quello della velocità, che non sempre ha risposto presente negli ultimi anni. C’è la Cina che ha vinto il Mondiale di Doha e, se guidata da Pan a livello di quello visto a febbraio, può salire sul podio, c’è l’Australia di Chalmers, campione in carica e poi c’è la Gran Bretagna che potrebbe anche essere la favorita numero uno per l’oro e infine la Francia guidata da Grousset e da Manaudou che può dire la sua per il podio.

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