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Nuoto, oro già assegnato nei 400 misti? Con chi dovrà vedersela Alberto Razzetti per una medaglia

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Razzetti / LaPresse

Lo chiamano il “Mostro” e il motivo risiede nella complessità e nella difficoltà. I 400 misti hanno questi connotati e riuscire a domarli è sempre un’impresa. Farfalla, dorso, rana e stile libero ad alternarsi e l’obiettivo per ogni atleta è quello di minimizzare i punti deboli della propria nuotata ed esaltarsi in ciò che si ritiene più nelle proprie corde.

Non avranno modo di starci troppo a pensare domani gli atleti di questa specialità nella piscina olimpica di Parigi. Sì, perché la specialità avrà batterie al mattino e Finale la sera. Alberto Razzetti si presenta all’appuntamento, avendo rispettato le proprie tabelle di marcia. Staccato il biglietto per Parigi al primo colpo, ovvero negli Assoluti invernali del 2023, l’azzurro vuole migliorarsi e sognare.

A Riccione, l’allievo di Stefano Franceschi seppe mandare in soffitta il record italiano di Luca Marin (datato 2007 ai Mondiali di Melbourne), siglando il crono di 4:09.29 che allo stato attuale delle cose gli vale il quarto crono mondiale dell’anno.

Un’indicazione relativa perché il “Razzo” è consapevole che se si vorrà conquistare una medaglia almeno un crono da 4:08 andrà nuotato. Sarà necessario riproporre gli stessi miglioramenti nella frazione a dorso, che si erano notati negli Assoluti menzionati, e se possibile accrescere ulteriormente il livello.

Gli avversari? Si parte dal fatto che ci sia un rivale fuori scala per tutti. Ci si riferisce al francese Leon Marchand, campione del mondo a Fukuoka nel 2023 e primatista mondiale della distanza in 4:02.50. Questo risultato potrebbe davvero bastare per far calare il sipario, in considerazione poi che Marchand avrà motivazioni extra dal competere in casa.

Gli altri sono poi lo statunitense Carson Foster (miglior tempo al mondo nella stagione di 4:07.64), il neozelandese Lewis Clareburt (4:08.71) e l’altro americano Chase Kalisz (4:09.39), senza dimenticarci del giapponese Daiya Seto (4:09.68) e del britannico Max Litchfield (4:09.29), compagno di allenamenti a Livorno di Razzetti e punto di riferimento importante per lui. In altre parole, servirà una versione del ligure che mai si è vista precedentemente.

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