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Olimpiadi 2024, la scherma cerca ancora la prima medaglia di un figlio del XXI secolo. Chi sarà il primo (o la prima?)

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Favaretto / Bizzi-Federscherma

Una delle tematiche più interessanti legata alla scherma nei Giochi olimpici di Parigi 2024 è di carattere anagrafico. Con ogni probabilità, l’edizione francese sarà la prima nella quale si vedranno degli atleti nati nel XXI secolo issarsi sul podio più ambito del firmamento sportivo.

Se ragioniamo a livello individuale, i Mondiali di Milano 2023 sono stati storici proprio perché hanno generato i primi medagliati iridati venuti al mondo nel III millennio. La prima donna è stata Martina Favaretto nel fioretto femminile, seguita da Davide Di Veroli nella spada maschile. Entrambi hanno conseguito la loro medaglia, rispettivamente di bronzo e d’argento, il 26 luglio, esattamente un anno prima della cerimonia inaugurale dei Giochi parigini. Il giorno dopo si è aggiunta alla compagnia anche la bulgara Yoana Ilieva, bronzo nella sciabola femminile.

Discorso differente per le prove a squadre, dove già al Cairo 2022 si erano registrate medaglie di schermidori nati dal 1° gennaio 2001 in poi. Cionondimeno, nel panorama olimpico non ci sono ‘distinguo’ di alcun tipo. Non c’è uomo o donna generato nell’era contemporanea a essersi fregiato di un pendaglio metallico, sinora riservati ai figli del XX secolo.

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A Tokyo 2021 Aizanat Murtazaeva, classe 2001, sfiorò la possibilità di essere la prima a varcare una soglia sinora illibata. Dovette però accontentarsi del quarto posto nella spada. Pochi i dubbi in merito al fatto che l’appuntamento sia stato solo rimandato e che gli schermitori nati nel III millennio rompano il ghiaccio proprio a Parigi 2024.

Il calendario è propizio a sciabolatori e spadiste, che apriranno il programma il 27 luglio. Dunque occhio soprattutto allo statunitense Colin Heathcock, all’italiano Michele Gallo e alla ungherese Eszter Muhari.

Seguiranno gli spadisti e le fiorettiste, con riflettori puntati sugli azzurri Martina Favaretto e Davide Di Veroli, nonché sulla canadese Jessica Guo. Se la chance dovesse essere ancora aperta il 29 luglio, i fiorettisti e le sciabolatrici maggiormente accreditati sarebbero l’italiano Filippo Macchi e il giapponese Kazuki Iimura.

Poi chissà, magari il primo medagliato della scherma nato nel XXI secolo non sarà nessuno di questi, bensì un outsider imprevisto. Perché non è certo una questione di “se”, bensì di “chi”.

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