Olimpiadi
Volley, a Parigi 2024 l’Italia cancellerà l’anacronistico “zero” alla voce medaglie d’oro olimpiche?
Il più grande anacronismo legato all’Italia nell’ambito dei Giochi olimpici è rappresentato dallo zero assoluto alla voce “medaglie d’oro” nella pallavolo. È incredibile pensare come una nazione leader nella disciplina, al punto di avere il campionato femminile di livello più alto del mondo, non sia ancora riuscita a primeggiare nel volley.
In campo maschile, è famigerata la maledizione che colpì la “generazione dei fenomeni”. Per tre volte, la squadra si presentò alle Olimpiadi da campionessa del mondo in carica; per tre volte dovette trangugiare un amaro calice. Nel 1992 e nel 1996 fu sconfitta dall’Olanda sul filo di lana, nel 2000 venne travolta dalla Jugoslavia. Eclatante la dinamica rappresentata dal fatto che, sia ad Atlanta e Sydney, olandesi e jugoslavi si presero la rivincita (con tanto di succosi interessi) della finale iridata persa proprio contro gli azzurri rispettivamente nel 1994 e nel 1998.
In Catalogna la sconfitta arrivò nei quarti di finale. In Georgia e nel Nuovo Galles del Sud, la compagine tricolore si fregiò di un argento e di un bronzo molto amari e poco dolci. Successivamente, è stato il Brasile a interporsi tra l’Italia e la gloria. Ad Atene 2004 e a Rio de Janeiro 2016 in finale, a Londra 2012 in semifinale. Argenti e bronzi non sono mancati, ma quell’oro benedetto non si è ancora concretizzato.
A Parigi 2024 gli azzurri si presenteranno, per la prima volta da Sydney 2000, da campioni del mondo in carica. Il sorteggio ha voluto che già nella fase a gironi si scontrino con il Brasile di cui sopra e con la Polonia, ovverosia la squadra battuta in finale ai Mondiali 2022. Corsi e ricorsi storici?
Riguardo al settore femminile, si potrebbe dibattere per ore sul perché e sul percome un movimento capace di salire a ripetizione sul podio iridato, non abbia ancora calcato quello a Cinque cerchi.
Diciamo, dunque, che nell’imminente edizione parigina sarebbe “sufficiente” artigliare una medaglia per conseguire il miglior risultato di sempre, indipendentemente dal metallo dell’ipotetico pendaglio.