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Pagelle Italia Olimpiadi: con sciabolatrici e Setterosa si è toccato il fondo. Macchi era illuminato

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Macchi / Lapresse

PAGELLE ITALIA OLIMPIADI

Lunedì 29 luglio

Squadra maschile tiro con l’arco, 5: già la sfida agli ottavi con il Kazakistan era stata soffertissima. In seguito ai quarti una netta sconfitta al cospetto della Francia padrona di casa, poi finalista. Troppa incostanza per gli azzurri: pochi 10 e diversi 8, ma anche dei 7. Un livello non sufficiente per ambire ad una medaglia olimpica.

Veronica Toniolo (judo), 5,5: l’ostacolo giapponese era insormontabile al primo turno. Sfortunatissima nel sorteggio.

Manuel Lombardo (judo), 5: anche stavolta rimane a mani vuote. Un grande talento, indiscutibile. Ma incompiuto.

Michela Battiston, Martina Criscio, Chiara Mormile (scherma), 2: che le medaglie fossero fuori portata era noto. Le azzurre sono però uscite tutte ai sedicesimi senza colpo ferire, quasi rassegnate. L’Italia non solo resta una nazione di terza fascia nella sciabola femminile, ma a Los Angeles 2028 rischia persino di non qualificarsi: compagini come Spagna e Grecia già oggi, probabilmente, hanno effettuato il sorpasso sulle nostre rappresentanti.

Jasmine Paolini (tennis), 7: avanza con autorità agli ottavi di finale. Ora arriva il difficile. Tuttavia, per come sta giocando, non deve porsi limiti. Dopo le finali al Roland Garros ed a Wimbledon, può riprovarci.

Diego Lenzi (boxe), 7,5: rialza il morale dell’Italia con una grande prestazione al cospetto dell’americano Edwards, testa di serie n.1. Ora è ad un match dalla medaglia: affronterà il tedesco Tiafack, qualificatosi a queste Olimpiadi tramite il Preolimpico di Busto Arsizio nello scorso mese di marzo, proprio come l’azzurro. Si può fare. Ovviamente giudici permettendo…

Pallanuoto femminile, 1: si è veramente toccato il fondo. Che il movimento sia in grande difficoltà da anni non è un mistero: d’altronde il Setterosa a Tokyo 2020 nemmeno si era qualificato…Per Parigi i posti in palio sono aumentati da 8 a 10, inoltre sappiamo che è esclusa la Russia. Tutto questo era noto. Ma perdere con la Francia padrona di casa rappresenta uno dei punti più bassi della nostra storia in questo sport. La situazione è chiaramente disperata, considerando che le prossime avversarie saranno USA, Spagna e Grecia. Non accedere ai quarti di finale, con 10 squadre partecipanti, sarebbe un fallimento.

Luca Braidot (mountain bike), 7: disputa una gara davvero coraggiosa, chiudendo in quarta posizione a 23″ dal bronzo. Peccato per un problema meccanico che lo ha limitato nelle battute iniziali.

Simone Avondetto (mountain bike), 5: paga lo scotto del debutto e chiude 19°. Ma è un giovane su cui costruire l’avvenire.

Raffaello Ivaldi (canoa slalom), 5: era una mina vagante, ma ha mancato l’obiettivo minimo dell’accesso in finale nella canadese.

Danilo Dennis Sollazzo (tiro a segno), 6: un buon quinto posto, che non può però in alcun modo soddisfarlo. Sapeva di essere uno dei principali favoriti: tornare a casa a mani vuote fa male. Avrà altre occasioni, è un diamante da non disperdere.

Giovanni Toti (badminton), 7: regala la prima vittoria di sempre all’Italia in questo sport in ambito maschile. Nel suo piccolo, ha fatto la storia.

Tommaso Marini (scherma), 3: sin qui la più grande delusione dell’Olimpiade, al pari di Arianna Errigo. Campione d’Europa e del mondo in carica, si è sciolto come neve al sole da favorito n.1. Incredibile poi la modalità che lo ha portato all’eliminazione. In vantaggio prima 10-2 e poi 14-11, è andato letteralmente in bambola, cedendo 14-15 al francese Pauty, poi eliminato al turno successivo. La testa non ha sorretto le ambizioni.

Guillaume Bianchi (scherma), 6,5: il ritiro di Daniele Garozzo gli ha aperto le porte per la sua prima partecipazione olimpica. Non ha sfigurato, arrampicandosi sino ai quarti di finale e perdendo solo alla stoccata supplementare contro l’americano Itkin.

Nazionale ginnastica artistica maschile, 5: errori a parte, oggi i tecnici hanno compreso come una medaglia nella prova a squadre fosse oggettivamente fuori portata. Esistono però dei margini di crescita, perché il vivaio sta mettendo in luce dei rinforzi potenzialmente molto interessanti.

Thomas Ceccon (nuoto), 10: finalmente una vittoria da parte di un favorito; non è così consueto per l’Italia se pensiamo a Tokyo 2020 o anche a questo avvio di edizione a Parigi 2024. Il veneto era il migliore e lo ha dimostrato facendo la differenza nella vasca di ritorno. Ora che ha vinto tutto (Europei, Mondiali e Olimpiadi) dovrà provare ad alzare ulteriormente l’asticella, perché è ancora giovane e dispone di un talento talmente sconfinato ed eclettico che probabilmente non si era mai visto in Italia. Chissà che non riesca a sorprenderci già nei 200 dorso…

Bendetta Pilato (nuoto), 7,5: quarta per un centesimo, una beffa atroce. Il passaggio ai 50 metri è equilibrato, ai 75 sembra quasi poter emulare Martinenghi, poi va in debito d’ossigeno e vede sfumare il bronzo per un’inezia. Ci riproverà, l’età è dalla sua.

Filippo Macchi (scherma), 10 e lode: inutile lasciarsi andare alla retorica con le solite frasi fatte che non cambierebbero nulla. Avete visto tutti quanto è accaduto. Oggi era la sua giornata, quella in cui una luce ti accompagna e ti riesce tutto. Una giornata che, in un mondo giusto, sarebbe culminata con un oro olimpico. Ma a festeggiare è Hong Kong.

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