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Pallamano, Riccardo Trillini: “L’Italia non è più una squadra di Serie B. Andiamo ai Mondiali per fare bene e per tutto il movimento”

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Riccardo Trillini / FIGH - Michele Longo

Verso i Mondiali 2025, con un’idea ben chiara in testa: quella di stupire e di far vedere che la qualificazione al torneo iridata, 28 anni dopo l’ultima volta, non è stata frutto del caso ma la realizzazione di un programma e la ricerca di un’identità che alla fine ha pagato.

In occasione del 21esimo Festival della Pallamano, tenutosi a Misano Adriatico (Rimini), il dt della nazionale maschile Riccardo Trillini è intervenuto davanti a tutti gli appassionati italiani dell’handball dicendo: “Quella di Podgorica è stata una serata bellissima, che non dimenticheremo”.

“Oltre al risultato, che rappresenta sempre il primo obiettivo per noi sportivi, desideravamo avvertire dal vivo il calore dei giovani, del futuro di questo sport e dei loro tecnici che ogni giorno lavorano in palestra. È stato bellissimo”. 

Andando verso i Mondiali 2025 poi, Trillini ha affermato: “Con la Federazione c’è già stato un primo incontro a Roma sabato scorso – come riportato sul sito FIGH – nel quale ho presentato un programma di massima per tracciare l’avvicinamento ai Mondiali e sul quale ho trovato grande supporto. Nei confronti avuti in questi giorni ho constatato la consapevolezza condivisa di come questo momento e questi Mondiali possano essere un bene per tutto il movimento. Tutte le componenti del nostro mondo possono trarne beneficio”. 

Infine pensando al girone eliminatorio sorteggiato per la prima fase dei Mondiali 2025, con la Danimarca, che sarà padrona di casa a Herning, e l’Algeria e Tunisia, Trillini ha così fotografato l’avvenire iridato dei suoi: Una qualificazione strameritata, nonostante il valore dell’avversaria (Montenegro ndr), deve accendere in noi la consapevolezza di non sentirci più una squadra di ‘Serie B’. Ritengo sia ancora il momento di godere del successo raggiunto, a partire da momenti di gioia e di celebrazione come quelli vissuti qui a Misano. E poi ci sarà un momento in cui dovremo dimenticare tutto, pensare a ciò che ci attenderà in Danimarca, affrontare l’impegno con la giusta mentalità. Su questo posso dire che se c’è un aspetto che non mi preoccupa di questa nazionale, è la forza mentale di questi giocatori. I ragazzi sapranno resettare e saremo pronti”.

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