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Parigi 2024, equitazione: lo sport dei record! Dalla longevità al numero di medaglie: c’è una squadra tutta al femminile

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Isabelle Werth
Isabelle Werth / AP Photo - Carolyn Kaster

Nell’iconico scenario della Reggia di Versailles, l’equitazione è pronta a mandare in scena il suo ricco programma alle Olimpiadi di Parigi 2024, per una disciplina nobile e di grande tradizione che potrà far vedere al mondo un sacco dei suoi record. In totale saranno 200, fra cavalieri e amazzoni, gli atleti in gara in rappresentanza di 49 nazioni: che si alterneranno fra concorso completo, dressage e salto ostacoli.

Lo spagnolo Juan Antonio Jimenez (medaglia d’argento a squadre ad Atene 2004), 65 anni, interprete del dressage, sarà l’atleta più anziano in gara, mentre Omar Abdul Aziz Al Marzooqi, il 21enne degli Emirati Arabi Uniti, specialista del salto ostacoli, sarà il più giovane. Il brasiliano Rodrigo Pessoa, anche lui in gara nel salto ostacoli, parteciperà alla sua ottava Olimpiade: ha debuttato nel 1992 a Barcellona, vincendo poi due bronzi a squadre nel 1996 e nel 2000 ad Atlanta e a Sydney e uno straordinario oro individuale ad Atene 2004 in sella a Baloubet du Rouet. Otto Olimpiadi non sono record nell’equitazione, perché il primato (10) appartiene al canadese Ian Millar, oggi Chef d’Equipe della nazionale nordamericana, che lo condividerà a breve con la tiratrice a segno georgiana Nino Salukvadze, la quale sarà presente a Parigi 2024.

A proposito di Canada e di salto ostacoli: in gara ci sarà Mario Deslauriers, uno dei decani della disciplina, visto che la sua prima partecipazione olimpica risale addirittura ai Giochi di Los Angeles 1984. All’epoca 19enne, partecipò anche ai Giochi del 1988 prima di vedere le sue partecipazioni a Cinque Cerchi interrompersi, per poi riprendere nel 2021 a Tokyo.

La “Regina” degli sport equestri è la tedesca Isabell Werth: massima esponente del dressage con 12 medaglie olimpiche vinte, 6 individuali e 6 a squadre, nel dettaglio 7 ori e 5 argenti, nel 1996 è riuscita a compiere il “Golden Slam” vincendo sia da sola sia in team.

Infine, rimanendo nell’universo femminile, che sarà rappresentato più o meno dal 33% sul numero di partecipanti totali, c’è da segnalare che nel concorso completo la Svezia schiererà una squadra interamente costituita da donne e sarà formata da: Frida Andersén, Louise Romeike, Sofia Sjöborg e la riserva Malin Asai.

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