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Puppo sul cammino di Sinner: “Leggermente favorito su Alcaraz. Medvedev non gradisce l’erba”

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Sinner / Ipa Sport

Nuovo appuntamento con TennisMania, la trasmissione di Sport2U che va ad analizzare ogni giornata di Wimbledon. A condurre la trasmissione è, al solito, Dario Puppo, giornalista di Eurosport, che ha spaziato su numerosi argomenti durante la diretta con Guido Monaco e Massimiliano Ambesi.

Il discorso parte da Jasmine Paolini, ai quarti dopo il ko di Madison Keys: “A parte la discussione sugli infortuni, che succedono. Quando ho seguito il primo set, e la rimonta nel secondo, mi sono chiesto se avessi mai visto una giocatrice italiana giocare così e mi sono detto di no. Mi ha veramente esaltato, ho visto alcune volée da applausi. Ho avuto questa sensazione: quel gioco non l’ho mai visto in un’italiana. Ora è quarta nella Race e le classifiche migliorano: un binomio, con il numero 1 maschile, che sarebbe stato fantascienza“.

Il discorso passa poi su Jannik Sinner, vincitore ieri su Ben Shelton: “Ho visto una certa preoccupazione sugli errori di diritto nel terzo set. Ma esistono anche gli avversari e l’aspetto psicologico del match: Shelton nei primi due set si è trovato il miglior Sinner, quello che non ti fa praticamente respirare. Poi, quando sei sotto come accaduto a Shelton, ci sta per Jannik rilassarsi mentre l’altro inizia a tirare tutto, cambia l’atteggiamento psicologico, e l’americano ha giocato meglio dal terzo in avanti, mentre l’azzurro, senza fare nulla di esagerato, aspettando che la partita venisse a lui e non forzando come a inizio partita, ha recuperato. Vagnozzi e Cahill glielo hanno detto, le occasioni arrivano. Poi Shelton ha continuato a tenere un livello alto, mi aspettavo una partita del genere, rimane un top 20″.

Inizia poi un discorso sul fatto che l’americano potesse aver patito la stanchezza degli impegni precedenti, il giorno prima aveva praticamente dovuto disputare tutta la partita con Denis Shapovalov protrattasi fino al quinto set. Ma Puppo la vede in maniera diversa: “Era tensione. Andando avanti con la partita, nel quarto o ipotetico quinto set, avrebbe potuto alzare il livello. Ad un certo punto ha iniziato a tirare di nuovo prima e seconda, ma che fai con un Sinner che risponde in quel modo e serve anche molto bene? Shelton mi ricorda lo Zverev prima maniera, che tirava le partite un po’ troppo, deve ancora ambientarsi a Wimbledon“.

E continuando sulla questione tensione con Guido Monaco, prende ad esempio la partita con Matteo Berrettini: “Il romano non è competitivo nei primi due set, non usa il rovescio e non riesce a mettere lo slice lungolinea perché Sinner non glielo ha permesso. Poi, dopo essere andato sotto, cambia il gioco e colpisce, anche bene, di rovescio: non è questione fisica ma di tensione, l’altro non ti fa giocare e si libera mentalmente. E Shelton per me ha lo stesso problema“.

E proprio rimanendo a questo, Puppo reputa Berrettini l’avversario potenzialmente più pericoloso incontrato fino a ora: “Il discorso psicologico valeva anche per Sinner: aveva tutto da perdere in quella partita, e forse si aspettava un Berrettini competitivo, ma non così tanto“.

Inizia dunque il discorso favoriti con Carlos Alcaraz in rotta di collisione: “Qualcuno lo ha definito svogliato, ma quando incrocia un avversario che non ha i colpi per risolverla lo spagnolo è micidiale. Continuo a vedere Sinner leggermente favorito, ma molto dipenderà dall’eventuale semifinale. A me sembra però che Alcaraz stia abbastanza bene“.

Ma c’è da pensare prima al match tra Jannik Sinner e Daniil Medvedev: “Non è come con Shelton, ma per Medvedev l’erba rimane la superficie meno gradita“. Puppo insiste sulla condizione fisica e atletica di Jannik: “Al momento, al netto della concorrenza incontrata nel torneo, questo è il miglior Sinner“.

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