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Scherma, il CT Chiadò entusiasta dopo l’oro delle spadiste: “Siamo una squadra, è il risultato di tre anni fantastici”

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Dario Chiadò
Dario Chiadò - Federscherma

L’apoteosi tricolore questa sera al Grand Palais è totale. L’Italia vince la prova a squadre di spada femminile alle Olimpiadi 2024 battendo in finale la Francia. Già così basterebbe per rendere epica la serata, ma la modalità in cui si è verificato ciò è degna di una sceneggiatura da film. Dopo serate amare, decisioni arbitrali discutibili, maledizione dell’ultima botta, la gioia più bella. Un oro storico (primo della spada), arrivato alla stoccata supplementare dopo una rimonta epica.

Alberta Santuccio, Giulia Rizzi, Mara Navarria e Rossella Fiamingo. Sono loro le quattro protagoniste di questa giornata meravigliosa, guidate in panchina da Dario Chiadò. Il CT azzurro, dopo l’impresa delle proprie ragazze, è visibilmente emozionato. L’Italia ha dominato quarti di finale e semifinale, arrivando all’ultimo atto contro tutto e tutti sulle pedane della capitale francese. Un assalto iniziato tra il tripudio del pubblico transalpino, che ha spinto le padrone di casa sul più quattro.

L’innesto di Navarria, il parziale di Rizzi e la stoccata decisiva messa da Santuccio, dopo che la stessa aveva pareggiato a 13″ dalla fine. Una volta messa l’ultima botta l’apoteosi è totale, e può partire la festa. “Sono contentissimo: è il coronamento di un percorso di tre anni. – esordisce Chiadò con la voce quasi rotta ai microfoni Rai – La gara individuale non è andata come ci aspettavamo, ma questo è lo sport: succede. Oggi abbiamo raccolto quello che le ragazze si meritavano. Abbiamo sentito il tifo di tutta l’Italia e spero che siano sempre con noi: perché noi sportivi abbiamo bisogno di questo supporto“.

Il CT poi si addentra sulle dinamiche della gara e sulla sostituzione tra Santuccio e Navarria: “I cambi alle Olimpiadi vanno gestiti in maniera particolare, perché se ne può fare uno unico. Andava fatto al merito giusto, non per demerito di nessuno ma perché Mara poteva essere un valore aggiunto, e coì è stato. Giulia Rizzi e Alberta Santuccio hanno incarnato al massimo lo spirito di questa squadra“.

Rossella nell’assalto precedente ha tirato meravigliosamente con un parziale stra-positivo. Siamo una squadra, quattro hanno tirato e quattro hanno vinto la medaglia d’oro“. Chiusura sull’atmosfera e sul tifo da stadio del Grand Palais: “Vincere non era semplice in questo ambiente, ma abbiamo lavorato anche per essere pronte contro questo tifo contro: era un’opportunità che avevamo valutato e abbiamo fatto bene. Ora ci godiamo la festa“.

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