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Scherma, Mallo-Breton dilapida un largo vantaggio e regala l’oro olimpico della spada a Kong

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Kong e Mallo-Breton
Kong e Mallo-Breton / IPA

Grand Palais gelato alla stoccata supplementare nell’ultimo atto della spada femminile. Man Wai Vivian Kong realizza una rimonta strepitosa e strozza l’urlo in gola al pubblico parigino, che si deve accontentare dell’argento di Auriane Mallo Breton. La rappresentante di Hong Kong, n.1 del mondo, corona così una carriera già fantastica con il titolo olimpico. Medaglia di bronzo che va alla giovanissima ungherese Eszter Muhari, capace di battere la sorpresa estone Nelli Differt a sua volta alla botta decisiva, in una serata in cui l’equilibrio ha regnato sovrano.

L’inizio della finale è tattico, ma dopo la prima immancabile passività si scatena Mallo-Breton che mette a segno quattro stoccate consecutive. La transalpina vola sulle ali dell’entusiasmo fino alla botta del 7-1, quando inizia ad andare in gestione del risultato. Mai scelta peggiore per la francese, che inizia piano piano a subire la rimonta di Kong. Un avvicinamento inesorabile, con l’asiatica che trova l’aggancio sul dieci pari.

A quel punto si assiste ad un vero e proprio congelamento della finale, con le due spadiste che smettono di combattere, prima prendendosi il secondo cartellino giallo per passività (con conseguente stoccata di penalità per entrambe) e poi andando alla fine dei nove minuti canonici. A quel punto tensione altissima, e un primo colpo doppio non fa altro che alzarla ulteriormente. La botta decisiva la mette Kong, che arriva alla consacrazione definitiva. Per la trentenne di Hong Kong una giornata perfetta, in cui l’unico assalto tirato lo ha dovuto affrontare proprio in finale. Fra qualche giorno splenderà di più l’argento di Mallo-Breton, che però non riesce a sfatare il tabù dell’oro olimpico nella scherma femminile sulle pedane della nazione ospitante dei Giochi.

Una finale per il bronzo a sua volta tiratissima, che Differt ha perso nella sua specialità di giornata, la stoccata supplementare. L’estone per tre volte, nel cammino fino alla semifinale, ha vinto una volta arrivati in parità dopo i nove minuti canonici, ma nell’assalto più importante è stata sorpresa da Muhari. Per la ventunenne magiara è la prima medaglia pesante in carriera, e probabilmente non sarà l’ultima.

Un incontro che non ha mai visto nessuna delle due spadiste andare in vantaggio di più di due stoccate, con il doppio margine affare raro e solo per Differt, che è andata prima 7-5 e poi (dopo l’otto pari al secondo riposo) 12-10. Muhari però non ha assolutamente desistito, pareggiando subito e rispondendo ad ogni botta. Stoccata decisiva che ha riportato avanti l’ungherese per la prima volta dal 5-4, con la gioia da una parte della pedana e la disperazione dall’altra.

Una giornata deludente invece per quel che riguarda le spadiste italiane. Fuori all’esordio Rossella Fiamingo e Giulia Rizzi, con tanti rimpianti per entrambe, uscite alla stoccata supplementare. Ha fatto strada invece Alberta Santuccio, argento iridato e bronzo continentale in carica, ma l’ultima azzurra superstite purtroppo si è dovuta fermare ai quarti, sempre all’incubo stoccata decisiva, contro Differt.

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