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Ciclismo

Sicuri che il Giro d’Italia fosse di basso livello? Pogacar sta rifilando distacchi biblici anche al Tour de France

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Tadej Pogacar
Tadej Pogacar - Lapresse

Un unico protagonista nel giro di due mesi. Che sia Giro d’Italia o Tour de France cambia poco: davanti c’è sempre Tadej Pogacar, che infligge distacchi abissali a tutti i rivali. E se alla Corsa Rosa sembrava che corresse con il freno a mano tirato, questo non si può dire alla Grande Boucle: in ogni caso la classifica generale vede i rivali lontanissimi.

Tutti parlavano di un Giro dal livello bassissimo, visto che mancavano rivali del calibro di Jonas Vingegaard, Primoz Roglic e Remco Evenepoel, ma, tolti questi big, il ritardo degli altri corridori nella top-10 sta già quasi superando, ad una settimana dal termine, quello di coloro che erano presenti in graduatoria nella Corsa Rosa.

Facciamo un esempio: Daniel Martinez, che può essere considerato un corridore di seconda o terza fascia, ha chiuso la corsa con 9’56” davanti a Geraint Thomas a 10’24”. Il quarto in classifica generale oggi al Tour, Joao Almeida, un gregario di Pogacar, si trova a 10’54”, un distacco veramente abissale.

Come detto, a salvarsi al momento, sono solo Vingegaard ed Evenepoel, che inseguono a 3’09” e 5’19”, e in quella zona ci sarebbe stato anche Primoz Roglic, costretto al ritiro. Ovviamente difficile fare paragoni, ma forse il livello di una corsa non lo determina la startlist, ma lo determina lo stato di forma spaziale di Pogacar.

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