Tennis
Sinner re senza corona? I trionfi Slam di Alcaraz oscurano un primato meritato sul campo
Una nuova settimana ha inizio e per Jannik Sinner la conferma del primato della classifica mondiale è motivo di orgoglio e soddisfazione. L’altoatesino svetta nel ranking ATP, premiato dalla continuità di rendimento delle ultim 52 settimane e forte di un 2024 che gli ha riservato i seguenti risultati:
- Vittoria Slam agli Australian Open
- Vittoria nell’ATP500 di Rotterdam (con una presenza da Masters1000 per i giocatori iscritti)
- Semifinale nel Masters1000 di Indian Wells
- Vittoria nel Masters1000 di Miami
- Semifinale nel Masters1000 di Montecarlo
- Quarti di finale nel Masters1000 di Madrid (costretto al ritiro prima del match per i problemi all’anca)
- Semifinale al Roland Garros
- Vittoria nell’ATP500 di Halle (con una presenza di giocatori altamente qualificati)
- Quarti di finale a Wimbledon (sconfitta in cinque set in una partita contro Medvedev condizionata da uno stato di salute imperfetto prima del match)
Da questo elenco si comprende quale costanza l’altoatesino abbia avuto nel corso della stagione corrente, come dimostrato anche da un altro dato: 42 vittorie e 4 sconfitte nei match disputati. Tuttavia il suo primato, pienamente meritato per quanto esposto, viene inevitabilmente oscurato dalle vittorie dello spagnolo Carlos Alcaraz.
Se è vero che l’iberico, anche a causa di qualche infortunio di troppo, ha avuto meno continuità e ci sono state più sconfitte come contro Grigor Dimitrov a Miami o Jack Draper al Queen’s, nello stesso tempo ha realizzato la doppietta Slam (Roland Garros-Wimbledon) riuscita a soli sei giocatori prima di lui nell’Era Open e per di più svetta per l’anagrafe. Nessuno, infatti, a 21 anni ha compiuto un’impresa del genere.
Parlando dei Major di maggior prestigio dal punto di vista storico, è chiaro che nell’immaginario collettivo Alcaraz appaia come il vero riferimento, considerando il peso delle sue vittorie e il fatto che nell’ultimo scontro diretto a livello Major con Sinner lo spagnolo ne sia uscito vittorioso. Mats Wilander, dopo il Roland Garros, aveva sottolineato che quanto riportato dal computer non corrispondesse alla realtà del campo.
Da dire, a sostegno di Jannik, che i problemi all’anca hanno avuto un impatto decisivo nella preparazione al Roland Garros e il fatto di aver raggiunto già una semifinale, persa al quinto set contro Alcaraz, non è cosa di poco conto. E anche a Wimbledon il malore di cui tanto si è parlato fa sì parte del gioco, ma ha influenzato il suo rendimento in una partita risoltasi ancora al quinto parziale contro un giocatore come Daniil Medvedev, tra i peggiori da affrontare in condizioni fisiche critiche.
Al di là delle varie interpretazioni, è chiaro che Sinner per tenere il passo di Carlitos dovrà continuare a lavorare duro. Gli US Open, da questo punto di vista, saranno importanti per comprendere meglio gli equilibri, tenendo conto che poi Jannik avrà non poche scadenze nel ranking ATP dopo il torneo di New York e quindi il suo primato potrebbe essere a serio rischio.