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Spadiste dritte nella storia! L’Italia rompe la maledizione in una serata indimenticabile

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Italia Spada Donne/LaPresse

Dopo le delusioni, le amarezze e le polemiche dei primi tre giorni, l’Italia vive una serata memorabile al Grand Palais, conquistando il suo primo oro nella scherma alle Olimpiadi di Parigi 2024. Dritte nella storia ci vanno Alberta Santuccio, Giulia Rizzi, Rossella Fiamingo e Mara Navarria, che vincono il primo titolo olimpico nella spada femminile per l’Italia nella storia dei Giochi.

Un trionfo arrivato contro la Francia, in casa delle nostre avversarie e nella modalità che finora aveva sempre condannato tutti gli schermidori azzurri. Questa volta l’ultima stoccata ci ha fatto esultare, urlare di gioia, festeggiare insieme a queste quattro fantastiche ragazze. Dopo otto sconfitte consecutive negli assalti individuali, questa volta l’ultima stoccata è azzurra e rompe una maledizione che stava ormai trasformandosi in un incubo per l’Italia.

Questa è la vittoria di una squadra maturata in questi ultimi tre anni. Alberta Santuccio è ormai una delle migliori del mondo e sicuramente nel prossimo quadriennio saprà regalare ancora tanti trionfi mondiali ed europei. Rossella Fiamingo ha vissuto momenti altalenanti nella sua carriera, ma c’è sempre stata nelle dolorose sconfitte e nei grandi trionfi, dando sempre il suo contributo. Giulia Rizzi è quella capace di vivere a 35 anni la prima Olimpiade della carriera, nella città dove ha vissuto per anni, prendendosi il posto in squadra e mettendo la sua firma significativa sulla medaglia d’oro.

Poi c’è colei che merita un capitolo a parte, perchè questa è stata l’ultima gara della carriera di Mara Navarria. Lo si sapeva che la friulana avrebbe terminato una vita agonista meravigliosa sulle pedane di tutto il mondo. Quattordici anni fa proprio a Parigi ha vinto la sua prima medaglia iridata ed oggi, ancora nella capitale francese, si mette al collo il suo primo oro olimpico. Entrare in quel momento della finale non era facile, ma Mara ha mostrato tutta la sua classe, tutta la sua esperienza, portando in vantaggio la squadra prima dell’ultimo assalto. Navarria è il collante tra tutte le squadre degli ultimi quindici anni di spada, e non resta che dirle solo “Grazie”.

Questo è anche l’oro che cancella l’incubo dello zero come a Tokyo, con l’inno di Mameli che torna a risuonare nella scherma da quella serata brasiliana di Rio 2016, quando Daniele Garozzo riuscì a laurearsi campione olimpico nel fioretto. Dopo essersi sbloccata l’Italia ora non vuole fermarsi, pensando soprattutto al fioretto, dove vogliamo riprenderci quello che abbiamo perduto.

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