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Tennis: Arnaldi vince il primo set, poi svanisce e Koepfer lo elimina dalle Olimpiadi

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Matteo Arnaldi
Arnaldi / Felice Calabrò - IPA Sport

Matteo Arnaldi è stato eliminato dal torneo olimpico di Parigi 2024 in singolare maschile. Il sanremese, dopo un buon primo set, semplicemente scompare dal campo e subisce la sconfitta per 3-6 6-2 6-1 dal tedesco Dominik Koepfer, che andrà dunque a sfidare Novak Djokovic agli ottavi di finale.

Il primo set comincia bene per il sanremese, che riesce a non concedere particolare spazio alle iniziative di Koepfer con il dritto, trova anche con continuità la risposta e in quasi un attimo si porta sul 3-0. Risposta pronta da parte del tedesco, che inizia a mettere insieme gli elementi del proprio gioco e a trovare il recupero fino al 3-3, solo per poi essere rimesso indietro dall’ordine nel gioco di Arnaldi. Risultato: 6-3 per un Matteo che appare molto convinto.

Il problema è quel che accade a inizio secondo parziale, con l’azzurro che si disunisce un po’ e, con questo, inizia a essere travolto dal dritto di Koepfer, l’arma principale del tedesco, che fa spesso male. Unito al servizio, questo è un repertorio che crea tanti problemi all’occorrenza, e se Arnaldi si ritrova a perdere il servizio nelle fasi iniziali, il suo avversario non concede praticamente nulla in battuta, vincendo spesso a zero i propri turni di battuta. Il ligure, peraltro, deve cedere anche nell’ottavo gioco mandando Koepfer a servire a inizio terzo parziale.

Qui, dopo un punto gettato alle ortiche, è il tedesco a rischiare di disunirsi, concedendo tre palle break e poi una quarta. Le annulla tutte con servizio e dritto, Arnaldi non ci può fare nulla e, poi, viene semplicemente travolto dall’evolvere degli eventi, trovandosi semplicemente preda dell’uomo che sta dall’altra parte della rete senza via d’uscita. Una minima reazione arriva solo quando è sotto 5-0, ma è inevitabile il 6-1.

Troppo poco il 31% in risposta di Arnaldi per poter pensare, specie con un servizio diventato fragile, di impensierire Koepfer. Un match deciso anche dai troppi errori gratuiti dell’azzurro, diventati 35 contro 26.

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